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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Cosa è il Global migration compact che Salvini non vuole firmare

Punto per punto, l'accordo firmato oggi a Marrakech da oltre 150 Paesi per garantire una migrazione sicura, ordinata e regolare

Un patto per la gestione dell’accoglienza che coinvolge le Nazioni Unite e i Paesi che ne fanno parte. Il Global compact per la migrazione sicura, ordinata e regolare è stato lanciato dall'Onu il 19 settembre 2016 a New York, nel corso di un summit dedicato ai migranti e rifugiati, allo scopo di garantire diritti umani e sicurezza a livello internazionale. Un patto che il vicepremier Matteo Salvini ha annunciato che l'Italia non sottoscriverà, almeno non prima che su di esso si sia espresso il Parlamento.

Punti cardine del testo sono la lotta alla xenofobia, allo sfruttamento dei lavoratori, il contrasto del traffico illegale dei migranti, l'assistenza umanitaria, il potenziamento delle politiche di integrazione, la messa a punto di programmi di sviluppo e la definizione di procedure di frontiera che rispettino la Convenzione sui rifugiati del 1951. I Paesi firmatari devono promuovere anche “il riconoscimento e l'incoraggiamento degli apporti positivi dei migranti e dei rifugiati allo sviluppo sociale”. L’accordo prevede, infine, un maggiore sostegno agli Stati che accolgono il maggior numero di rifugiati.

I passaggi principali

Il Patto non è "legalmente vincolante", ma punta a promuovere "la cooperazione internazionale sulla migrazione tra tutti gli attori rilevanti, sapendo che nessuno Stato può gestire da solo la questione della migrazione". L'accordo "rispetta la sovranità degli Stati e gli obblighi del diritto internazionale", riconoscendo che "le migrazioni hanno innegabilmente ripercussioni molto diverse e talvolta imprevedibili sui nostri paesi, così come sulle comunità, sui migranti e sulle loro famiglie". Tuttavia "è fondamentale non dividersi e restare uniti davanti alle difficoltà poste dalle migrazioni internazionali e alle opportunità che offre".

Inoltre, a dispetto delle critiche piovute in questi mesi, il Global compact non accomuna i migranti economici ai richiedenti asilo: "'I migranti e i rifugiati sono gruppi distinti governati da quadri legali separati", si legge nel documento. La migrazione, "è parte integrante della globalizzazione, unisce le società di una stessa regione e di una regione con un'altra, rendendoci tutti paesi di origine, transito e destinazione", si legge ancora nelle circa 40 pagine del documento.

Una migrazione sicura

"Attraverso questo approccio globale, intendiamo facilitare una migrazione sicura, ordinata e regolare, riducendo al contempo l'incidenza e le ripercussioni negative della migrazione irregolare, attraverso la cooperazione internazionale e l'insieme delle misure proposte in questo patto mondiale". "La migrazione non dovrebbe mai essere un atto disperato. Qualora lo sia, dobbiamo cooperare per rispondere ai bisogni dei migranti in situazione di vulnerabilità e per risolvere i problemi che si creano. Noi dobbiamo operare insieme per creare le condizioni che consentano alle comunità e agli individui di vivere in sicurezza e in dignità nei loro Paesi".

I 23 obiettivi

Il Patto indica quindi 23 obiettivi, tra cui "lottare contro i fattori negativi e i problemi strutturali che spingono le persone a lasciare il proprio paese di origine"; "salvare vite"; "rafforzare l'azione transnazionale contro il traffico di migranti"; "non ricorrere alla detenzione amministrativa dei migranti se non come ultima risorsa"; "garantire ai migranti l'accesso ai servizi essenziali". "Attueremo il Global Compact collaborando a livello bilaterale, regionale e multilaterale e dando nuovo slancio al partenariato globale, in uno spirito di solidarietà", si afferma nel testo. "Noi decidiamo, traendo ispirazione da iniziative esistenti, di creare un meccanismo che rafforzi le capacità all'interno del sistema delle Nazioni Unite, il cui ruolo sarà quello di sostenere gli sforzi degli Stati membri nell'applicazione del Global Compact". I firmatari si impegnano inoltre a creare "una piattaforma mondiale di conoscenza che funga da fonte pubblica di dati online" sulla migrazione, così come una "rete delle Nazioni Unite per le migrazioni" affidata all'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).

Secondo le stime delle Nazioni Unite, al momento ci sono 258 milioni di migranti in tutto il mondo, 85 milioni in più rispetto al 2000. Ciò vuol dire che circa una persona su trenta è costretta a lasciare il proprio Paese d’origine per cercare fortuna in uno Stato d’accoglienza. Tra le tante persone coinvolte nel fenomeno migratorio negli ultimi anni ci sono anche 50 milioni di bambini. Dal 2000 a oggi oltre 60mila migranti hanno perso la vita nelle pericolose traversate per arrivare ai Paesi più ricchi. 

Il testo è stato formalmente adottato dai Paesi firmatari nell’incontro di oggi  a Marrakech, in Marocco. L’Italia, in prima linea a sostenere l’accordo sotto il Governo Gentiloni, ha virato verso la discussione parlamentare. Benché l’annuncio di Salvini non sia un fulmine a ciel sereno, vista l’opposizione di molte personalità della Lega all’accordo in discussione, risulta comunque una doccia gelata per i sostenitori del Global migration compact, tra cui molti 5 stelle, che vennero rassicurati, dallo stesso Giuseppe Conte, del rinnovato sostegno italiano all’accordo nel corso del discorso del premier alla sede dell’Onu a fine settembre.

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