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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il mistero

Il giallo della candidatura di Di Maio a inviato speciale Ue nel Golfo

L'ex ministro in pole position per la carica Ue ma resta il mistero su chi lo abbia proposto. Tra le ipotesi c'è anche quella di un'autocandidatura

Luigi Di Maio potrebbe presto diventate il nuovo rappresentante speciale Ue per il Golfo. Alle indiscrezioni sul successo della candidatura dell'ex ministro degli Esteri per il nuovo incarico diplomatico europeo si è aggiunta nelle ultime ore la notizia che Di Maio è stato preferito agli altri tre competitor. Resta tuttavia un mistero chi abbia candidato al ruolo di prestigio l'ex ministro degli Esteri. Una cosa è sicura: l'indicazione è arrivata dall'Italia.

Ogni Paese Ue poteva infatti proporre un suo candidato per la nuova posizione istituita per decisione del capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, che ha prescelto Di Maio per il ruolo. L'ex ministro ha battuto la concorrenza di altri tre candidati dei Paesi membri pre-selezionati dal Servizio europeo per l'azione esterna, che ha stilato la lista dei quattro potenziali rappresentanti sulla base delle competenze e dei colloqui che si sono svolti a porte chiuse. 

Poi è arrivata la scelta di Borrell che presto verrà sottoposta all'esame finale del Consiglio Ue. Quest'ultima istituzione, dove sono rappresentati gli Stati membri, avrà l'ultima parola e potrà esprimersi per consenso o a maggioranza qualificata. Tecnicamente, il governo italiano guidato da Giorgia Meloni potrà provare a bloccare la nomina di Di Maio. In attesa della decisione finale, resta il giallo della candidatura. 

Il nome di Di Maio è stato fatto quasi certamente nelle ultime settimane in cui il governo di Mario Draghi era in carica. Borrell aveva annunciato la creazione del nuovo ruolo Ue lo scorso 22 settembre, pochi giorni prima delle elezioni politiche italiane vinte dal centrodestra. Mentre gli esponenti del nuovo governo hanno escluso nelle ultime ore di aver proposto il nome dell'ex ministro, peraltro non riletto come parlamentare, né Di Maio né gli altri esponenti del governo Draghi hanno rilasciato dichiarazioni sulla candidatura resa nota quasi una settimana fa. 

Per quanto la scelta di un candidato spettasse al governo italiano, non è dato a sapere se il nome di Di Maio sia stato fatto da Palazzo Chigi o addirittura dalla stessa Farnesina, allora ancora guidata da Di Maio. In altre parole, non è esclusa la possibilità che l'ex ministro degli Esteri si sia autocandidato. 

Di Maio potrebbe diventare inviato speciale Ue nel Golfo Persico

Una vecchia dichiarazione dello stesso Di Maio avvalora quest'ultima ipotesi. In occasione della scelta di Emanuela Claudia Del Re per il ruolo di rappresentante speciale Ue per il Sahel, l'ex capo della Farnesina aveva scritto su Facebook: "È la prima italiana, e la prima donna in assoluto, a ricoprire questo ruolo, per questo sono orgoglioso di aver proposto la sua candidatura". Stando alle parole di Di Maio, la candidatura spetta dunque al ministro degli Esteri. Di qui il sospetto che l'ex capo della Farnesina si sia guardato allo specchio e, una volta individuate tutte le qualità giuste per assumere il ruolo diplomatico Ue, abbia proposto il proprio nome a Bruxelles, magari con il benestare di Palazzo Chigi.

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