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Venerdì, 29 Marzo 2024
Berlino

La Germania pone fine allo stato d'emergenza nonostante il rischio di un "terribile Natale"

Il Parlamento approva un pacchetto di misure per fermare l'avanzata del Covid. Ma governo e Regioni aumentano le restrizioni

Ci si aspettava una stretta sui non vaccinati sul modello di quanto fatto da alcune regioni e da Berlino. Anche sulla scorta degli avvertimenti delle massime autorità sanitarie del Paese, secondo cui la Germania si sta avviando "verso una grave emergenza" coronavirus e "un Natale davvero terribile". Invece, nel nuovo pacchetto di misure varato dal Parlamento tedesco su indicazione dei partiti di quella che dovrebbe essere la nuova maggioranza di governo (socialisti, verdi e liberali), non solo non vi è alcun riferimento alla regola del 2G, ma si decreta anche lo stop definitivo allo stato d'emergenza, che scade a fine novembre. 

Il voto del Bundestag arriva dopo gli allarmi della cancelliera Angela Merkel e nel giorno in cui, per la prima volta dall'inizio della pandemia, i nuovi contagi giornalieri accertati nel Paese hanno superato quota 60mila, 65.371 per la precisione. "In questo momento ci stiamo dirigendo verso una grave emergenza", ha sostenuto il direttore del Robert Koch Institute, Lothar Wieler, che ha aggiunto: "Avremo un Natale davvero terribile se non prendiamo contromisure ora". Per rispondere all'emergenza, ha detto Wieler, la Germania deve aumentare i suoi tassi di vaccinazione in modo significativo al di sopra del 75%, dal 67,7% attuale. Alcune regioni della Germania hanno tassi di vaccinazione pari al 57,6%. Gli ospedali tedeschi, ha aggiunto, stanno lottando per trovare posti letto per i pazienti Covid-19.

Parole di allarme a cui il Parlamento tedesco, per ora, ha risposto con misure non proprio emergenziali. La prima misura che salta all'occhio è quella che non c'è, ossia la proroga dello stato di emergenza. Introdotto nel marzo 2020 come base legale per consentire al governo federale tedesco di intraprendere azioni a livello nazionale, aggirando le resistenze dei potenti governi regionali, lo stato d'emergenza terminerà il prossimo 25 novembre. Il deputato liberale Marco Buschmann ha insistito sul fatto che l'estensione dello stato di emergenza avrebbe senso solo se il governo volesse attuare chiusure o blocchi generali delle attività, comprese le chiusure delle scuole. Una cosa a cui il partito liberale, centrale negli equilibri del prossimo esecutivo, si oppone con forza. Anche per questo nel pacchetto di misure, non ci sono previsioni per la chiusura delle scuole o le restrizioni ai viaggi..

La restrizione più importante, invece, riguarda i luoghi di lavoro e i trasporti pubblici, dove per entrare sarà necessario rispettare la regola del 3G, ossia essere vaccinato, o essere guarito di recente dal Covid, o avere effettuato un test con esito negativo. Niente 2G, dunque. E niente obbligo di vaccinazione. Al contrario, il nuovo pacchetto prevede test giornalieri obbligatori per dipendenti e visitatori delle case di cura, indipendentemente dal fatto che siano stati vaccinati o meno.

A compensare l'indirizzo del Parlamento, è arrivato a stretto giro il pacchetto di misure concordate tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e i leader dei 16 governi regionali. Come è noto, in Germania i land, ossia le regioni, hanno una elevata autonomia e alcuni di loro hanno già imposto misure più drastiche di quelle previste a livello centrale. Nell'accordo Stato-regioni, sono state messe a punto una serie di restrizioni che scatteranno in base all'incidenza dei ricoveri. Con tre ricoveri ogni 100mila abitanti, solo le persone vaccinate e guarite dal Covid potranno accedere a bar, ristoranti, luoghi di svago, cultura e sport. La regola del 2G non vale sotto i 18 anni e può essere allentata se l'incidenza scende sotto tre per cinque giorni consecutivi.

Con sei ricoveri ogni centomila abitanti, scatta il 2G plus, ovvero oltre al vaccino o la guarigione è richiesto anche un test negativo. Restrizioni anche più severe possono essere imposte con nove ricoveri ogni 100mila abitanti. Già due land dell'est del Paese -Turingia e Sassonia - hanno una incidenza a due cifre e la Baviera è al limite, con 8,65. Inoltre le persone che lavorano in diversi settori, fra cui ospedali e case di riposo, dovranno vaccinarsi contro il Covid-19, un obbligo che il Parlamento non ha finora previsto.

Il requisito del vaccino dipenderà da quanto contatto vi è fra il lavoratore e le persone più a rischio, ha spiegato Hendrik Wuest, capo della conferenza dei premier dei Land. Wuest ha sottolineato che vi sarà un'offensiva per facilitare le vaccinazioni di tutti i cittadini e permettere a tutti di ricevere una terza dose a partire da cinque mesi dopo la seconda. Saranno organizzati team di vaccinazione mobile, che lavoreranno assieme con i centri vaccinali, gli ospedali, i medici privati e le imprese per favorire l'immunizzazione. Si ritene anche che nelle prossime settimane sarà autorizzata la vaccinazione a partire da 5 anni. Infine sono stati decisi aiuti economici per i settori più colpiti dalle misure restrittive.

Le decisioni della conferenza tra Stato e regioni dovranno ora essere tradotte in legge, sia a livello federale che locale.

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