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Venerdì, 31 Marzo 2023
Il fronte anti-Mosca / Ucraina

Quali Paesi stanno inviando armi all'Ucraina

Anche la Germania si è unita ai governi che stanno rifornendo la resistenza di Kiev alla Russia. L'Italia farà lo stesso?

Sempre più Paesi stanno inviando armi all'Ucraina per aiutare le truppe di Kiev a resistere all'invasione russa. E anche la Germania, finora restia a sostenere militarmente l'esercito ucraino, ha autorizzato l'export di 1.000 armi anticarro e 500 missili terra-aria di classe "Stinger". Secondo fonti britanniche, i governi che avrebbero inviato o deciso di inviare armi e munizioni in Ucraina sarebbero al momento oltre venti. Lo stesso Regno Unito ha però chiuso la porta alla richiesta di Kiev di un supporto aereo: "Significherebbe che la Nato dichiara guerra alla Russia", ha spiegato il ministro della Difesa di Londra Ben Wallace. 

Londra ha fornito finora all'Ucraina circa 2.000 missili anticarro. La Francia invierà più armamenti, ha annunciato venerdì sera il presidente Emmanuel Macron, senza specificare le consegne. I Paesi Bassi intendono consegnare 200 missili antiaerei Stinger oltre a pistole, munizioni e sistemi radar. In queste ore, la Repubblica Ceca ha approvato consegne di armi per un valore di 7,6 milioni di euro, tra cui mitragliatrici, pistole, fucili d'assalto e munizioni. In precedenza, il governo aveva deciso di donare 4000 proiettili di artiglieria.

Nelle stesse ore, la Danimarca ha annunciato di voler inviare 2.000 giubbotti antiproiettile e 700 borse mediche. Il Belgio è pronto ad aggiungere 2.000 mitragliatrici e 3.800 tonnellate di olio combustibile. Estonia e Lettonia stanno inviando missili anticarro e antiaerei. La Lituania sta fornendo maschere antigas, passamontagna e imbarcazioni per un valore di 1,8 milioni di euro. L'Italia, finora, non si è unita a questo fronte, ma ha comunque annunciato l'invio di 3.400 soldati per rafforzare il fianco est della Nato.

Gli occhi, però, sono puntati sulla Germania, le cui decisioni sono considerate ormai una sorta di termometro dell'escalation tra Russia e Occidente. Nelle scorse settimane, Berlino si era opposta fermamente all'invio di armi in Ucraina, limitandosi alla fornitura di 5mila caschi protettivi respinti come un insulto dai vertici ucraini. Il governo si era giustificato appellandosi a una legge tedesca che vieta le consegne dirette nelle zone di guerra e di crisi. C'è però una strada alternativa, ossia l'invio attraverso un Paese terzo, chiaramente non impegnato in un conflitto. Stando alle informazioni giunte finora, si tratterebbe dell'Estonia: Berlino invierà le armi a Tallin e da qui raggiungeranno Kiev. "L'attacco russo all'Ucraina segna una svolta. Minaccia il nostro intero ordine del dopoguerra. In questa situazione è nostro dovere sostenere l'Ucraina contro l'armata russa che sta invadendo il paese sotto al guida di Putin. La Germania è vicina, al fianco dell'Ucraina", ha detto Olaf Scholz, in un comunicato della cancelleria. Si tratta di un segnale importante che potrebbe aprire la strada anche ad altre misure più forti da parte della Germania nei confronti di Mosca, come lo stop ai pagamenti del sistema Swift.

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