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Sabato, 20 Aprile 2024
L'allarme / Francia

"Acqua di rubinetto contaminata da un fungicida potenzialmente cancerogeno"

In Francia la contaminazione deriva dal clorotalonil, pesticida della Syngenta vietato dal 2019. Oltre il 30% delle risorse idriche distribuite non sarebbe conforme alle normative

Residui di un pesticida vietato stanno minacciando l'acqua potabile in Francia. È quanto emerge da un rapporto dell'Agenzia nazionale francese per la salute e la sicurezza (Anses). Si tratta nello specifico di residui di un fungicida vietato diversi anni fa, a riprova che i pesticidi persistono nell'ambiente anche molto tempo dopo la fine del loro utilizzo. L'Anses ha studiato campioni d'acqua provenienti da tutto il Paese, anche all'estero, alla ricerca di 157 pesticidi e dei loro metaboliti, cioè dei componenti derivanti dalla loro degradazione. Già alla fine del 2022 l'Agenzia aveva classificato come "rilevante" questa sostanza. "Dei 157 composti ricercati, 89 sono stati quantificati almeno una volta nell'acqua grezza e 77 in quella trattata", spiegano gli esperti dell'Agenzia. Del caso se ne è occupato anche il quotidiano Le Monde, con un lungo approfondimento.

A destare particolare preoccupazione negli esperti è il metabolita del clorotalonil R471811. Si tratta della sostanza trovata più di frequente ("in più di un campione su due", scrivono gli esperti), con un superamento del limite di qualità (0,1 µg/litro) "in più di un campione su tre". Il clorotalonil è un fungicida vietato in Francia dal 2020. La sua frequente presenza nell'acqua potabile era già stata rilevata in Svizzera e le autorità francesi erano state allertate. "Questi risultati dimostrano che, a seconda delle loro proprietà, alcuni metaboliti di pesticidi possono rimanere presenti nell'ambiente per diversi anni dopo il divieto della sostanza attiva da cui sono derivati", conclude l'Anses.

Divieto europeo

Nel 2019 la Commissione europea non aveva rinnovato l'autorizzazione del clorotalonil, commercializzato dall'azienda Syngenta, con sede in Svizzera ma controllata dalla cinese SynoChem. La Francia aveva però concesso un periodo di grazia fino a maggio 2020 al fine di smaltire le scorte del prodotto. Per la sua decisione l'esecutivo europeo aveva citato le conclusioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), secondo cui il clorotalonil "dovrebbe essere classificato come cancerogeno di categoria 1B", cioè come "sospetto" cancerogeno. A riconferma, anche l'Anses aveva ricordato che gli studi sul clorotalonil avevano individuato "tumori ai reni in ratti e topi".

Stime al ribasso

Secondo l'indagine dell'Agenzia circa il 34% dell'acqua distribuita in Francia non è conforme alle normative. E si tratterebbe di una stima al ribasso, legata ai campioni. "Al momento non è possibile determinare con precisione la percentuale di popolazione interessata", scrive Stéphane Foucart, giornalista di Le Monde esperto in tematiche di scienza e agrochimica, "poiché l'R471811 non è ancora stato integrato nei piani di monitoraggio di tutte le agenzie sanitarie regionali (Ars)". Al giornalista il responsabile tecnico di un grande operatore pubblico, sotto anonimato, ha rivelato che è "convinto che più della metà della popolazione francese sia interessata". Neppure alcune acque in bottiglia sarebbero state risparmiate dal disastro.

Parigi e dintorni

Ad essere interessate sono aree ampie e densamente popolate, come la stessa Parigi ed il bacino nei suoi dintorni. Il Sindacato delle acque dell'Ile-de-France (Sedif), che distribuisce servizi a 4 milioni di utenti, conferma che oltre 3 milioni di persone ricevono acqua con livelli di questo metabolita da quattro a cinque volte superiori alla soglia regolamentare. "Le acque di superficie, che costituiscono il 97% delle nostre risorse, la Senna, la Marna e l'Oise, sono tutte contaminate", ha spiegato a Le Monde Sylvie Thibert, responsabile della gestione dei rischi sanitari di Sedif. Sono necessari complessi processi di trattamento, e solo quello "a membrana" permette di riportare l'acqua distribuita sotto i limiti di qualità previsti dalla normativa.

Pericoli estesi

Nel mirino c'è anche un altro prodotto: l'erbicida agricolo S-metolachlor, non ancora vietato dall'Unione Europea. A metà febbraio l'Anses aveva annunciato la volontà di vietare gli usi principali di questa molecola, i cui derivati chimici sono stati rilevati al di sopra dei limiti autorizzati nelle acque sotterranee. Marc Fesneau, ministro francese dell'Agricoltura, non sembra convinto della procedura di messa al bando di questo prodotto. Contattata dall'Agenzia France Press, la Federazione professionale delle aziende idriche (Fp2e), il Ministero della Transizione ecologica e il Ministero dell'Agricoltura non hanno ancora reagito alla notizia.

Mercato in crescita

Come ricorda il Wwf alla vigilia della Giornata mondiale della Salute il consumo globale di pesticidi è in aumento. Parliamo di un mercato dal valore di 84,5 miliardi di dollari nel 2019, Il tasso di crescita è l’11,5%. Nel 2020 in Italia sono stati venduti 125 milioni di chili di sostanze chimiche per l’agricoltura, pari a 5,2 kg/ettaro. Un dato preoccupante visto che sono ormai note le tristi conseguenze sulla salute e sull’ambiente, mentre nel 2021 appena il 17,4% di superficie agricola utilizzata(Sau) risulta coltivata con parametri del biologico.

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