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Sabato, 20 Aprile 2024
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"L'Ue respinge i migranti anziché salvarli”: l'agenzia Frontex nella bufera

L'agenzia della guardia costiera Ue avrebbe preso parte ad almeno un respingimento dalle acque territoriali greche. Nel mirino anche le tecnologie, pagate da Bruxelles, che consentono di monitorare da lontano le imbarcazioni senza dover intervenire

L'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex è stata accusata di violare le proprie norme e il comune senso di responsabilità ai danni dei migranti in difficoltà nel Mar Mediterraneo. Le critiche sono iniziate all’inizio della settimana quando il sito di giornalismo investigativo Bellingcat ha rivelato la complicità dell’agenzia Ue in operazioni di respingimenti in mare volti a impedire ai migranti di arrivare sulle isole greche.

L'inchiesta

I dati raccolti dai giornalisti "suggeriscono che i mezzi di Frontex sono stati attivamente coinvolti in un episodio di respingimento al confine marittimo greco-turco nel Mar Egeo" ed "erano presenti" almeno in un'altra occasione. Il personale Ue sarebbe stato "nelle vicinanze" di altri quattro respingimenti da marzo a oggi. In queste ultime occasioni, l'azione di respingimento da parte delle autorità greche "sarebbe stata probabilmente visibile sul radar, con strumenti visivi comuni sulle tali navi o ad occhio nudo". Insomma, Frontex viene accusata di aver ripetutamente violato i suoi doveri di salvataggio in mare e, almeno in un'occasione, di aver svolto un ruolo attivo nell'allontanare i migranti dalle coste Ue.

Le reazioni

Il materiale diffuso, subito rilanciato da attivisti e parlamentari europei, chiama in causa direttamente l’Ue, accusata di sovvenzionare gli investimenti di Frontex nelle tecnologie usate per monitorare i migranti da lontano e aggirare le proprie responsabilità nei confronti delle persone in difficoltà. In seguito all’inchiesta giornalistica, la Commissione europea si è detta “seriamente preoccupata”, ma ha anche precisato che “dipende dagli Stati membri fare indagini su questi eventi”. L’esecutivo Ue, ha dichiarato un portavoce, “non è nella posizione di iniziare un’indagine” autonoma dal momento che “le strutture di governance” prevedono che “la Commissione non è il superiore gerarchico delle agenzie”.

Il contesto

I respingimenti di cui è accusata Frontex sarebbero avvenuti nel contesto delle tensioni al confine greco-turco. A partire dal mese di marzo, il Governo di Ankara ha messo pressione sulle autorità elleniche incoraggiando dei migranti presenti nel Paese a tentare l’attraversata via mare o tramite le frontiere settentrionali con Grecia e Bulgaria. Le autorità di Atene sono state più volte riprese nel tentativo di respingere, anche con l’uso della violenza, i gommoni carichi di migranti, come riportato in questo servizio di Sky News.

Le indagini

Martedì Frontex ha avviato un'indagine interna, sollecitata dalla commissaria agli Affari interni Ylva Johansson. L’Ue ha affermato che la sorveglianza aerea aiuta a salvare vite umane. Ma a giugno un gruppo di ong per il salvataggio di migranti ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che le operazioni aeree europee hanno portato decine di migliaia di persone a essere prese in custodia dalla guardia costiera libica, mentre l'Ue ha messo fine ai pattugliamenti in mare. La novità delle ultime ore è che la Commissione europea ha chiesto una riunione straordinaria e urgente del Consiglio di amministrazione dell'agenzia Frontex. L’incontro, ha annunciato Johansson, dovrebbe tenersi il 10 novembre e servirà “per discutere i presunti incidenti di respingimento in Grecia e la protezione dei diritti fondamentali”, ha twittato la commissaria.

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