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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La Francia incassa con la Brexit: la fuga delle imprese dal Regno Unito le ha fruttato 170 miliardi

La Banca centrale francese mette in cifre l'addio di Londra all'Ue che ha portato a Parigi circa 2.500 posti di lavoro e una lunga lista di attività finanziarie. Il picco dei trasferimenti si sarebbe verificato alla fine del 2020

La pandemia non ha fermato la fuga dal Regno Unito di imprese e lavoratori impauriti dai potenziali effetti negativi della Brexit. E mentre il Governo di Boris Johnson cerca di correre ai ripari, la Francia di Emmanuel Macron è uno dei Paesi che stanno incassando di più dalla scelta dei britannici di abbandonare l’Ue. È quanto emerge dai dati diffusi dal governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau. Il banchiere ha fatto notare che “si sono già stati trasferiti” a vantaggio di Parigi “circa 2.500 posti di lavoro” mentre “una cinquantina di entità britanniche hanno autorizzato il trasferimento in Francia di almeno 170 miliardi di euro di attività alla fine del 2020”, ovvero nello stesso periodo in cui i rappresentanti di Londra e Bruxelles erano ancora impegnati al tavolo negoziale per stringere l’agognato accordo, che è stato concluso solo lo scorso 24 dicembre. Una corsa contro il tempo segnata dallo spettro del ‘no-deal’, una eventualità catastrofica che ha fatto fuggire a gambe levate banche, assicurazioni e imprese di altro tipo.

Parigi ringrazia

“Ci eravamo preparati attivamente per questo, e oggi la continuità delle attività finanziarie è fortunatamente assicurata”, ha detto il governatore, il quale ha poi precisato che per l’anno nuovo sono previsti altri trasferimenti. “La Brexit ci impone di sviluppare la nostra autonomia finanziaria europea in modo più strutturato”, ha affermato ancora Villeroy de Galhau. Il banchiere auspica la nascita di “una vera 'Unione finanziaria’” che “dovrebbe consentirci di mobilitare meglio l'avanzo di risparmio europeo - quasi 220 miliardi di euro - a vantaggio degli investimenti”, la vera nota dolente del Vecchio Continente, come ha fatto spesso notare il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.

Paure e speranze

Non è dato a sapere se sia grazie alla Brexit o ad altri fattori, ma il sistema finanziario francese ha dimostrato una certa “resilienza” nonostante l’annus horribilis 2020, in parte - spiega il numero uno della Banca di Francia - perché istituti bancari e assicurazioni erano entrati in crisi con una situazione finanziaria solida. Anche per quanto riguarda il 2021, il governatore si è detto fiducioso. Ma “anche se oggi non ci sono preoccupazioni per la solidità finanziaria di banche e assicurazioni, dovremmo restare vigili. Le incertezze rimangono alte”, ha concluso il banchiere francese, che intanto ha ammesso i vantaggi provocati dalla Brexit.

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