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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La Francia cerca donatori di sperma per far fronte al boom di richieste di fecondazione assistita

In vigore da settembre la nuova legge che consente anche alle coppie lesbiche o alle donne single di fare domanda d’inseminazione artificiale. E nelle cliniche c’è crisi di ‘materia prima’

L’Agenzia francese di biomedicina ha lanciato una vasta campagna di sensibilizzazione per allargare la platea di donatori di sperma. L’obiettivo dell’appello è quello di riuscire a far fronte alla crescente domanda di procreazione assistita da parte delle donne che desiderano avere un figlio. Una legge entrata in vigore a settembre consente anche alle coppie lesbiche o alle donne single di ottenere l’inseminazione artificiale negli ospedali francesi. Una scelta che ha convinto tante future mamme a farsi avanti, ma che ha anche causato una crisi della ‘materia prima’ necessaria all'inseminazione.

“Ci troviamo di fronte a uno tsunami”, ha raccontato al quotidiano Libération Nathalie Rives, presidente della federazione dei Cecos, i Centri per lo studio e la conservazione degli ovuli e degli spermatozoi umani. A mancare, oltre agli spermatozoi, sono gli ovuli femminili, anche se tra i maschi si registra un tasso di donatori nettamente inferiore. Nel 2019, ad esempio, 836 donne hanno donato ovuli a fronte di soli 317 uomini che hanno donato spermatozoi. Atti di generosità che hanno consentito la nascita di 1.396 bambini concepiti grazie alla procreazione assistita.

L’entrata in vigore della nuova legge, che ha permesso di fare richiesta di procreazione assistita anche alle donne prima escluse dal sostegno medico per rimanere incinte, ha ovviamente inciso sull’aumento della domanda di cellule riproduttive, ma non è tutto. A partire da settembre 2022 diventerà infatti efficace un altro provvedimento che di fatto abolirà l’anonimato dei donatori. La legge si applicherà ai bambini nati dal primo settembre del prossimo anno i quali, al compimento del diciottesimo anno di età, avranno la possibilità di conoscere l’identità del loro padre naturale. Una prospettiva che spaventerebbe il 35 per cento dei potenziali donatori, secondo un’indagine condotta dall’Agenzia di biomedicina, promotrice della campagna di sensibilizzazione. 

L’attuale carenza di spermatozoi ha già fatto lievitare i tempi d’attesa delle donne che aspettano la procreazione assistita. A fronte dei sei mesi promessi dal governo di Parigi come soglia massima, molte future mamme si trovano già a dover aspettare oltre un anno. Di qui l’appello agli uomini a fare un’azione di generosità.

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