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Giovedì, 25 Aprile 2024
La decisione / Italia

Nessun taglio ai fondi Ue per la promozione di carne, vino e salumi. Esulta l'Italia

Approvata la proposta rivista dopo che un mese fa era stata bocciata quella che escludeva questi prodotti dai finanziamenti. Il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida: "Un grande risultato"

Carni, salumi e vino potranno continuare ad essere promossi in Europa anche grazie ai fondi comunitari. Dopo la bocciatura lo scorso mese della proposta della Commissione europea che puntava a tagliare le risorse Ue da destinare alle pubblicità di questi prodotti che erano ritenuti potenzialmente dannosi per la salute, adesso è stato dato il via libera invece alla versione rivista del testo che elimina il taglio.

Come raccontato già da AgriFood Today, il 31 ottobre scorso la proposta di Bruxelles era stata bloccata grazie all'opposizione di un gruppo di nove Paesi, tra cui l'Italia, che la ritenevano penalizzante per prodotti importanti della propria produzione agroalimentare. La bocciatura era arrivata nella votazione al Comitato degli Stati Membri sul Programma di Lavoro Annuale per la promozione dei prodotti agroalimentari. Oltre all'Italia erano stati otto i governi che avevano votato contro (Bulgaria, Francia, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna), allo scopo di salvare il programma che prevede un plafond per il 2023 di 186 milioni di euro. Ieri nello stesso comitato hanno invece votato a favore del testo rivisto e con il taglio eliminato ben 18 nazioni, compresa la nostra. Contraria solo l'Olanda mentre otto Stati tra cui Francia, Germania e Portogallo si sono astenuti. 

L'approvazione del nuovo testo è stata definita un "grande risultato", e "una notizia importantissima per tutta la nazione, una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane", dal ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. L'esponente del governo ha rivendicato che "adesso ci sono anche più risorse economiche per le Indicazioni Geografiche, con altri 2 milioni di euro, proprio come avevamo chiesto noi", sottolineando che "tutto questo dimostra che il nostro nuovo approccio paga", e parlando di un "cambio di passo" dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Per il governo si tratta sicuramente di un risultato importante, ma il lavoro per ottenerlo era già iniziato con gli esecutivi precedenti.  "Il lavoro fatto negli ultimi mesi che ci ha portato a un confronto diretto con i commissari Ue Frans Timmermans, Janusz Wojciechowski e Paolo Gentiloni e quello fatto dal nostro governo ha rotto il fronte a livello europeo", ha rivendicato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, aggiungendo però che "è però necessario mantenere alta la guardia perché nel prossimo regolamento non si torni a demonizzare alcuni prodotti invece che lavorare a una corretta informazione sulla quantità di alimenti che devono essere consumati nell'arco della giornata".

"La politica di promozione dell'Ue deve continuare a sostenere tutti i prodotti agricoli dell'Unione respingendo gli atteggiamenti discriminatori che rischiano di favorire la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale", ha sostenuto Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. Le due organizzazioni hanno ricordato che quello della carne e dei salumi "è un settore di punta dell'agroalimentare nazionale grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 30 miliardi", a cui va aggiunto "il volano economico generato dal vino italiano che vale oltre 11 miliardi di fatturato e offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone".

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