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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'annuncio / Finlandia

La Finlandia non si fa intimidire, il presidente chiama Putin: "Entreremo nella Nato"

Niinisto ha detto che il Paese vuole "massimizzare la propria sicurezza". Il leader del Cremlino ha definito la mossa "sbagliata" sostenendo verso la nazione "non ci sono minacce"

La Finlandia non ha alcuna intenzione di farsi intimidire dalla Russia e tira dritto nella sua intenzione di entrare a far parte della Nato. Il presidente Sauli Niinisto, ha telefonato personalmente a Vladimir Putin per comunicargli che nei prossimi giorni il Paese farà domanda per l'adesione. Una mossa, si legge in una nota della presidenza di Helsinki, dettata "fondamentalmente" dalla "massiccia invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022" e dalle richieste russe volte a impedire ai Paesi di aderire alla Nato che "hanno alterato l'ambiente di sicurezza della Finlandia".

Gli aggiornamenti in diretta dal conflitto

Ninisto nella conversazione ha sostenuto che "ogni nazione indipendente" ha il diritto di "massimizzare la propria sicurezza", e che aderendo alla Nato il Paese baltico “rafforza la propria sicurezza e si assume le proprie responsabilità", pur assicurando che la sua intenzione in futuro è quella di "affrontare le questioni pratiche derivanti dall'essere vicino della Russia in modo corretto e professionale". La decisione di abbandonare la sua tradizionale neutralità è stata "sbagliata" dal momento che "non ci sono minacce alla sua sicurezza", è stato quello che Putin ha detto al suo omologo finlandese, secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass, aggiungendo che tale mossa "potrebbe avere un impatto negativo sulle relazioni russo-finlandesi".

L'adesione è stata criticata ieri anche dal presidente Recep Tayyip Erdogan che ha dichiarato di non vedere di buon occhio l’entrata della Finlandia e della Svezia nell’organizzazione militare, di cui la Turchia è membro dal 1952 e, dopo gli Stati Uniti, dispone del più grande esercito all’interno dell’alleanza.

E proprio oggi la Russia ha interrotto le esportazioni di energia elettrica verso il Paese. L'azienda responsabile delle vendite della Federazione, la Rao Nordic, ha motivato la decisione come una conseguenza dello stop ai pagamenti da parte di Helsinki. La cosa non dovrebbe però creare problemi alla nazione. "Non vi è alcuna minaccia” all'adeguatezza delle forniture nel Paese, nonostante le importazioni dalla Russia rappresentino circa il 10% del consumo totale di energia della Finlandia. "Le importazioni mancanti possono essere sostituite importando più elettricità dalla Svezia e in parte anche dalla produzione interna", ha spiegato Fingrid, sostenendo che Nord Pool, la borsa elettrica paneuropea, non ha pagato la Rao dal sei maggio per l'energia acquistata dall'utility russa.

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