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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Stop rapido allo streaming pirata: Fifa e Serie A in pressing su Bruxelles

Le lobby del calcio, assieme alle grandi emittenti di partite e concerti live, chiedono un intervento della Commissione contro lo streaming illegale dei loro contenuti. Proposta Ue il 18 ottobre

Agire in maniera efficace contro lo streaming pirata di partite e altri eventi che milioni di abbonati pagano per vedere in diretta, ma che si trovano gratis sui siti illegali. Questa è la richiesta inoltrata da 108 organizzazioni alla Commissione europea, che il 18 ottobre dovrebbe presentare una sua proposta contro la pirateria. 

Nella lettera, firmata anche dalla Seria A di calcio, da Fifa e Uefa e dai gruppi Sky e Mediaset, viene rivolto un chiaro avvertimento a Bruxelles: “Qualsiasi strumento non legislativo sarebbe inadeguato e insufficiente per affrontare l'entità del problema”. “Solo una regolamentazione a livello europeo potrebbe fornire una risposta adeguata”, hanno scritto le organizzazioni che curano eventi sportivi e culturali.

Il messaggio alle istituzioni europee, riportato per intero dalla testata Politico, mette in guardia sul rischio che “la pirateria continui a drenare gli ecosistemi creativi e culturali europei, i settori dello sport e dello spettacolo dal vivo, privando i lavoratori e le industrie di miliardi di entrate annuali e minando la sostenibilità di una parte essenziale del nostro tessuto sociale ed economico”. Ad avvantaggiarsi delle entrate dello streaming illecito sono invece “reti che incorporano una serie di operatori criminali che utilizzano la pirateria come mezzo per riciclare guadagni da attività illegali”.

“È dovere dell’Europa - si legge ancora nel messaggio delle 108 organizzazioni - proteggere e promuovere la sua forza lavoro creativa e culturale leader a livello mondiale e la sua base industriale, nonché preservare i consumatori dai rischi legati alla pirateria”.

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Il Parlamento europeo lo scorso anno ha invitato la Commissione a presentare una proposta di legge europea più specifica per obbligare i servizi di hosting a bloccare immediatamente le trasmissioni in streaming illegali, imponendo un tetto massimo per una reazione entro 30 minuti dalla notifica dell’infrazione in corso. La palla passa ora all’esecutivo europeo, chiamato ad agire su richiesta degli eurodeputati e delle lobby dei settori culturale e sportivo.

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