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Lunedì, 22 Aprile 2024
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Favole con protagonisti Lgbt+, Ungheria impone bollino al libro 'incoerente coi generi tradizionali'

L'antologia 'Il Paese delle meraviglie è per tutti' che racconta fiabe dal punto di vista delle minoranze, come la storia d'amore di due principi o della cerva che diventa maschio, ha scatenato l'ira del governo di Orban

Se le favole hanno dei protagonisti che non sono eterosessuali allora potrebbero sviare i bambini, per questo un libro che le racconta deve avere un bollino specifico che avverta del pericolo. È quanto ritiene il governo ungherese che ha obbligato un editore a inserire una dichiarazione di non responsabilità sui testi in cui si trovano "comportamenti incoerenti con i ruoli di genere tradizionali".

Il Paese delle meraviglie è per tutti

Come racconta il Guardian la mossa dell'esecutivo di Budapest è seguita alla pubblicazione da parte di Labrisz, un'associazione per donne lesbiche, bisessuali e trans, dell'antologia "Il Paese delle meraviglie è per tutti", che include alcune storie con temi Lgbt+. Ad esempio il libro racconta la storia di una cerva a cui viene concesso il desiderio di diventare un maschio, una poesia su un principe che sposa un altro principe, fiabe che mettono in una luce positiva le minoranze, compresi i rom e le persone disabili, o che descrivono il personaggio Biancaneve, ribattezzato Foglia Marrone, con la pelle scura. Troppo per il governo del premier Viktor Orban e del suo partito Fidesz che ha imposto l'avvertimento su tutte le copie per scoraggiare le famiglie dall'acquistarlo. "Il libro è venduto come una favola, ma nasconde il fatto che descrive un comportamento incoerente con i ruoli di genere tradizionali", ha affermato in una nota l'Ufficio dell'esecutivo di Budapest. Labrisz, però, non ci sta e insieme a un altro gruppo per i diritti dei gay, Hatter, intende citare in giudizio il governo sostenendo che il requisito di non responsabilità è discriminatorio e incostituzionale.

Diritti Lgbt+ sotto attacco

I diritti delle persone Lgbt+ in Ungheria e Polonia sono sempre più spesso sotto attacco. In Polonia sono state istituite le zone "Gay Free", ovvero aree che vengono espressamente definite libere dalla “ideologia gay”. In Ungheria lo scorso dicembre i parlamentari hanno approvato il divieto alle coppie dello stesso sesso di adottare bambini, modificando con un emendamento la Costituzione per specificare che in una famiglia "la madre è una donna, il padre è un uomo". Per impedire ogni possibile lotta o richiesta per ottenere il riconoscimento del cambio di sesso, con un altro emendamento nella costituzione è stato inserito un paragrafo che afferma esplicitamente che "l'Ungheria protegge il diritto dei bambini all'identità sessuale con la quale sono nati”, aggiungendo anche di voler garantire “un'educazione corrispondente ai valori che sono alla base dell'identità costituzionale e alla cultura cristiana".

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