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Venerdì, 19 Aprile 2024
La denuncia / Russia

Gli F35 sono difettosi, ma in Europa è boom di ordini in funzione anti Putin

Un report di un organismo di controllo del Pentagono mette alla luce le carenze degli aerei da guerra sempre più popolari in Europa, Berlino ha da poco deciso di acquistarne più di trenta

Se c'è qualcuno che esce sempre vincitore da una guerra, quella è l'industria degli armamenti. E l'invasione dell'Ucraina, ordinata dal presidente russo Vladimir Putin, si sta trasformando in un grosso affare per la statunitense Lockheed Martin, la società di difesa aerospaziale che produce gli F35. Le vendite di questi jet, che vengono peraltro assemblati in Italia, nello stabilimento Faco di Leonardo a Cameri in Piemonte, sono in aumento negli Stati membri, nonostante a quanto pare abbiano dei difetti che li rendono non del tutto affidabili. A portare alla luce i problemi di questi aerei da guerra un report dell'ufficio di Nickolas H. Guertin, "direttore, test operativi e valutazione", il principale tester di armi del Pentagono. Lo studio è stato scritto in due versioni, una completa che è stata secretata, e una ridotta con le parti più delicate che sono state eliminate e che è stata pubblicata. La versione completa però è poi trapelata ed è stata resa disponibile da Project On Government Oversight, una Ong che lavora come organo di controllo indipendente.

Come ricostruisce la Welt, la critica più importante è la mancanza di affidabilità dei nuovi jet: secondo lo studio l'F35A ha avuto una disponibilità media di appena il 54 per cento nel 2020. Il tasso di disponibilità è uno degli indicatori più importanti sulla qualità di un aereo, e mostra la percentuale di tempo in cui i suoi aerei sono in grado di svolgere missioni per gli squadroni operativi. I velivoli richiedono una manutenzione costante e più questa è frequente, più spesso devono rimanere in officina e non possono volare. Nel 2021 questo tasso sarebbe stato del 61 per cento per l'intera flotta, quindi al di sotto del già basso target standard minimo che viene fissato al 65 per cento, mentre quello normale dovrebbe essere superiore all'80 per cento. Insomma secondo le analisi per più di un terzo del tempo i jet delle forze armate statunitensi sono rimasti a terra. E forse è per questo che lo stesso Pentagono ha annunciato che l'aeronautica americana avrebbe probabilmente ordinato solo 61 F35A invece di 94 nel 2023.

Un altro punto debole si è rivelato il motore ad alte prestazioni: a fine settembre più di 50 F35 statunitensi erano nell'hangar con guasti a questo componente, e secondo il rapporto la colpa era la fornitura inadeguata di pezzi di ricambio, alcuni dei quali devono spesso essere sostituiti per assicurare il funzionamento del jet.

Non perfetto sarebbe anche il software estremamente complesso che guida tutti i sistemi del velivolo da guerra. L'F35 è considerato un computer volante, con un unico sistema operativo che tiene insieme tutti i sottosistemi, integrando controlli, sensori, sistemi d'arma e display della cabina di pilotaggio. Ma sebbene il jet sia in servizio negli Stati Uniti da anni, il software non è completamente sviluppato e manca ancora di funzioni importanti. Di fondamentale importanza sarebbe il rapido sviluppo della versione "Block 4" dell'F35, un prossimo aggiornamento hardware e software che, sempre secondo il rapporto, porterebbe la compatibilità con le bombe nucleari Usa a caduta libera B61.

Proprio questa compatibilità con armi atomiche statunitensi sta convincendo diversi Paesi Nato ad acquistare gli aerei, che potrebbero essere impiegati nel caso scoppiasse un conflitto con la Russia, che potrebbe degenerare in guerra nucleare. L'ultimo ordine è arrivato proprio dalla Germania che, come ricostruisce il quotidiano tedesco, ha preferito gli F35 all'F18 Growler dell Boeing, che inizialmente era stato scelto per sostituire i vecchi Tornado della Luftwaffe, l'aeronautica di Berlino. È stato il cancelliere Olaf Scholz che a gennaio ha chiesto alla ministra della Difesa, Christine Lambrecht, di riconsiderare l'F35. Poi con l'aumentare delle tensioni al confine con l'Ucraina la decisione è diventata definitiva e ne sono stati ordinati 35. "C'è una sola risposta all'aggressione di Putin: unità nella Nato e deterrenza credibile. Proprio per questo la decisione a favore dell'F35 non ha alternative", ha detto lunedì scorso il generale Ingo Gerhartz, spiegando la decisione.

E prima della Germania anche Svizzera e Finlandia lo scorso anno avevano deciso a favore di questi aerei, citando la posizione aggressiva di Putin nei confronti dell'Occidente, e si sono così uniti a tutta una serie di clienti export di Lockheed Martin in Europa: Polonia, Danimarca, Belgio e Norvegia che sono cosiddetti partner di livello 3, quelli che acquistano il jet senza partecipare allo sviluppo. Regno Unito e Italia sono invece partner di livello, rispettivamente, 1 e 2, avendo partecipato e sostenuto economicamente lo sviluppo degli aerei acquistati.

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