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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Difesa

Perché uno scudo antimissili non manca solo alla Germania

Berlino ha annunciato di voler aquistare un sistema israeliano per proteggersi entro il 2025. L'ombrello Ue non sarà pronto prima del 2030

La Germania sta pensando di acquistare uno scudo antimissili da Israele. Il sistema sarebbe in grado di distruggere missili a lungo raggio fino alla stratosfera, operazione che attualmente la Bundeswehr tedesca non è in grado di coprire. Costo dell'operazione: 2 miliardi di euro. Se l'acquisto andrà in porto, Berlino potrà avere lo scudo operativo nel 2025. 

La notizia ha rilanciato il dibattito sulla preparazione dell'Unione europea dinanzi a un eventuale attacco missilistico nucleare, tanto più viste le ripetute minacce della Russia di utilizzare il suo potenziale (6.255 testate nucleari pari a quelle di Usa, Francia e Regno Unito messe insieme) in caso di necessità, ossia qualora Nato e Ue entrassero direttamente in conflitto con Mosca. Un'eventualità per la quale non solo la Germania, ma l'intera Unione sembra oggi impreparata. Non a caso qualche settimana fa Manfred Weber, il leader del Ppe, il principale gruppo politico del Parlamento Ue, in una lettera pubblicata sul quotidiano tedesco Die Welt, aveva rilanciato la necessità di un "ombrello nucleare" made in Ue. 

L'ombrello Nato

A oggi, il sistema di protezione missilistico europeo si basa sullo scudo Nato, la Bmd (Ballistic missile defense) sviluppato a partire dal 2010. Il sistema ha il suo centro di comando in Germania, nella base di Ramstein, e si poggia su radar di avvistamento (come quello in Turchia), e intercettatori dislocati dalla Romania alla Spagna sia su terra che su navi. Per come è stata progetta, la Bmd è considerata di fatto un'estensione dello scudo statunitense. Anche per questo, visti gli alti costi che il suo sviluppo comporta, la difesa missilistica attuale dell'Europa ha dei limiti, come sottolinea uno studio del think tank italiano Istituto affari internazionali. Limiti che le tensioni tra Usa e Ue che hanno caratterizzato l'ultimo decennio (tanto Barack Obama, quanto Donald Trump hanno accusato i Paesi europei di braccino corto sulle spese militari) non sono stati ancora risolti.

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In particolare, a preoccupare gli esperti di difesa, è la mancanza di un sistema adeguato a rispondere ai missili ipersonici, che secondo Putin "non hanno rivali" al mondo. Proprio alla vigilia di Natale, l'esercito russo ha voluto mostrare a tutti i suoi missili Zircon, che pare siano in grado di viaggiare anche nella stratosfera, con una velocità di 11mila chilometri orari, e di eludere sistemi di difesa come la Bmd. Anche la Cina e gli Usa hanno sviluppato questo tipo di missili, mentre Francia e Regno Unito stanno lavorando insieme per arrivare entro il 2025 a dotarsi di questo tipo di arma. 

La difesa europea

La questione di come proteggersi dai missili supersonici russi (e non solo) rimbalza da anni nelle discussioni tra gli Stati Ue, ma è sempre rimasta impantanata nelle gelosie nazionalistiche, in particolare tra Francia e Germania. Ecco perché le parole del tedesco Weber sono sintomatiche: "Senza un ombrello nucleare, non c'è libertà", scrive. "La base della vera sovranità europea è la capacità dell'Europa di difendersi, a un certo punto anche con le armi nucleari", continua Weber sottolineando come gli Stati Uniti stiano orientando le loro attenzioni sempre più al Pacifico (leggasi Cina) che al fronte orientale europeo. "Anche Gran Bretagna e Francia hanno forze nucleari (rispettivamente 225 e 290 testate nucleari, ndr) ma non sono integrate nella Nato. I presidenti francesi hanno indicato più volte che le armi nucleari francesi possono essere utilizzate anche per proteggere altri stati europei. Inoltre, nel 2020, il presidente (Emanuel) Macron si è offerto di tenere un dialogo strategico sul ruolo del deterrente nucleare francese per la sicurezza comune. La Germania e l'Ue devono finalmente accettare questa offerta", è l'appello di Weber.

Il Twister 

Come dicevamo, il progetto di uno scudo nucleare Ue è già partito, anche se è ancora in fase iniziale. Il progetto si chiama Twister, acronimo per Timely warning and Interception with space-based theater surveillance, ed è finanziato dal fondo europeo per la difesa (l'ultimo appalto ammonta a circa 100 milioni di euro). Dietro Twister ci sono 6 Paesi (Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda e Finlandia) e il progetto mira a costruire "un intercettore endo-atmosferico europeo per affrontare minacce aeree emergenti e complesse (missili cruise ipersonici, veicoli di volo ipersonici, missili balistici di manovra)", si legge in una nota della Mbda, gruppo europeo che si sta occupando dello sviluppo del progetto e che è partecipato al 25% dall'italiana Leonardo. Lo scudo dovrebbe essere pronto nel 2030, e dovrebbe integrarsi a quello Nato. 

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