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Giovedì, 25 Aprile 2024
Energia atomica

In Europa 45 nuove centrali nucleari entro il 2050: nel piano c'è anche l'Italia

A Parigi, riunione dell'alleanza dei Paesi Ue favorevoli all'atomo: "Creeremo 35mila posti di lavoro"

Costruire fino a 45 nuovi grandi reattori nucleari e una serie di piccoli reattori modulari in tutta l'Unione europea entro il 2050. È questo uno dei punti centrali del "piano d'azione" lanciato a Parigi da 15 Paesi Ue, tra cui l'Italia, e dal Regno Unito. Tutti membri dell'Alleanza pro-nucleare voluta dal presidente francese Emmanuel Macron.

Si tratta del terzo incontro ufficiale dell'Alleanza, dopo due precedenti riunioni a Stoccolma e Bruxelles. La novità del meeting di Parigi è stata la firma di una dichiarazione congiunta in cui i ministri dell'Energia degli Stati partecipanti invocano un "Piano d'azione europeo per sviluppare le cooperazioni intorno al nucleare, sia in materia di competenze, di innovazione, di norme di sicurezza, di smantellamento, in particolare delle scorie" atomiche. Il piano fissa per la prima vota degli obiettivi precisi: secondo la dichiarazione, "entro il 2050 l'energia nucleare potrebbe fornire fino a 150 GW di elettricità (nell'Ue, ndr), attraverso il proseguimento dell'uso delle installazioni esistenti in totale sicurezza". A questa produzione, i Paesi dell'alleanza vogliono aggiungere quella di nuovi impianti: il piano prevede "la costruzione di 30-45 nuovi grandi reattori e lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) nell'Ue". "Questo - si legge in una nota - rappresenterebbe circa 92 miliardi di euro per il Pil dell'Europa. Sono anche oltre 300mila i posti di lavoro diretti e indiretti creati entro il 2050, di cui 200mila impieghi qualificati e 45mila assunzioni di qui al 2050".

Da parte sua, il Regno Unito prevede di aumentare le proprie capacità di produzione nucleare di 24 GW entro il 2050. "Grazie a questa riunione - sottolinea il governo francese - i partecipanti hanno inviato un messaggio chiaro sull'importanza del nucleare nella strategia energetica europea, sia per rafforzare la sovranità energetica del continente sia per accelerare la decarbonizzazione e raggiungere i nostri obiettivi climatici". I ministri, si conclude nella nota, hanno anche "insistito sulla necessità che l'Europa continui a ridurre la dipendenza rispetto alla Russia in materia di energia nucleare", sia per quanto riguarda la tecnologia (la russa Rosatom detiene ancora la manutenzione di diversi impianti nell'Est Europa), sia per i combustibili. 

Dell'alleanza fanno parte, oltre a Italia e Francia, anche Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Svezia, Slovacchia e Regno Unito. Roma e Londra sono attualmente considerati "Paesi osservatori". 

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