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Giovedì, 25 Aprile 2024
ENERGIA PULITA

Eolico offshore: così i Paesi del mar Baltico vogliono sostituire il gas russo

Mentre l’Europa è alle prese con la crisi energetica e i picchi dei prezzi dovuti alla guerra in Ucraina, i governi nordici si preparano per portare la produzione di energia pulita da 2,8 a 20 gigawatt entro il 2030

I Paesi Ue che si affacciano sul mar Baltico hanno deciso di sostituire le importazioni di energia da fonti fossili provenienti dalla Russia con l’elettricità prodotta dall’eolico offshore. Nel bel mezzo della crisi energetica e dell'aumento vertiginoso del prezzo di luce e gas determinato dalla guerra in Ucraina e dalla risposta di Mosca alle sanzioni Ue, otto Paesi nordici dell’Ue hanno infatti deciso di aumentare di sette volte la capacità di generazione di energia eolica offshore per portarla a 20 gigawatt entro il 2030.

Il mar Baltico ha attualmente una capacità eolica offshore in funzione pari a 2,8 gigawatt, quasi tutta installata nelle acque danesi e tedesche. Portare la capacità di produzione a 20 gigawatt, come annunciato dagli otto governi, permetterebbe di fornire elettricità a circa 20 milioni di famiglie. Se realizzato, il progetto permetterebbe al solo mar Baltico di produrre “più dell'attuale intera capacità eolica offshore in tutta l’Ue”, ha spiegato la prima ministra danese, Mette Frederiksen.

"Condividiamo un grande potenziale per l'eolico offshore", ha aggiunto la premier danese, perché “finché dipendiamo dai combustibili fossili, siamo vulnerabili”. La dichiarazione di Marienboug, ovvero l’intesa firmata dagli otto Paesi Ue che si affacciano sul Baltico, mette inoltre nero su bianco che, entro il 2050, la capacità di energia eolica del mar Baltico ha il potenziale per raggiungere "fino a 93 gigawatt".

“Il tentativo di Putin di ricattarci con i combustibili fossili sta fallendo”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che lei presente al vertice. “Stiamo accelerando la transizione verde. Ci stiamo liberando della dipendenza dai combustibili fossili russi", ha aggiunto.

"Il nucleare è più conveniente di solare ed eolico"

Ma alcuni osservatori delle questioni energetiche Ue, ha fatto notare la testata Euractiv, sostengono che gli Stati baltici avrebbero potuto essere ancora più ambiziosi sul tema dell’eolico offshore. “Siamo in un momento in cui non possiamo accontentarci di dichiarazioni politiche, abbiamo urgente bisogno di fatti. I governi intorno al mar Baltico devono agire ora e in modo efficiente per realizzare i loro progetti eolici offshore” e “aumentare rapidamente le energie rinnovabili” senza attendere al 2030 o al 2050, ha spiegato Pawel Czyzak, analista di Ember, un think tank energetico globale.

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