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Domenica, 1 Ottobre 2023
Elezioni roventi

In Spagna si gioca il futuro dell'Europa

Il "sanchismo" alla prova delle elezioni anticipate: i popolari in vantaggio nei sondaggi per governare dovranno allearsi con i "patrioti" di Vox alleati di Giorgia Meloni

Voto rovente domenica 23 luglio in Spagna dove le urne saranno aperte per la prima volta nel pieno dell'estate: le elezioni politiche che si dovevano svolgere a fine anno sono state accelerate dalla batosta incassata dai socialisti nelle elezioni amministrative di fine maggio con il premier Pedro Sanchez che ha deciso di dimettersi sorprendendo alleati e avversari. Per molti quello del socialista Sanchez è stato un azzardo tanto che tutti i sondaggi danno il partito popolare di Alberto Nunez Feijoo in vantaggio sul Psoe, 32.9% contro il 28,7%. Così più che una scommessa quella di Sanchez appare la presa di coscienza che di fronte all'ineluttabilità della sconfitta la miglior soluzione fosse quelle delle elezioni anticipate piuttosto che rischiare un ulteriore logoramento dei consensi governando fino a novembre.

Pedro Sanchez-10

Daltronde l'unica carta giocata da Sanchez è la speranza di mobilitare il voto della sinistra contro il rischio di un governo dei popolari insieme a Vox, cosa che segnerebbe il primo ingresso di un partito di estrema destra nel governo spagnolo dalla caduta del franchismo nel 1975. Dalla sua, il premier - che ha guidato il Paese attraverso Covid e guerra in Ucraina - può rivendicare un'economia che cresce più della maggioranza degli altri partner Ue, un'inflazione scesa sotto il 2% - una delle più basse d'Europa - l'aver varato riforme del lavoro, compreso l'aumento del salario minimo. Ma la Spagna continua ad avere il tasso di disoccupazione più alto d'Europa, al 12,7%.

Chi vince le elezioni spagnole

In queste settimane di campagna elettorale, il premier ha dovuto fare i conti con gli attacchi di Pp e Vox contro un castello di colpe e tradimenti ai valori spagnoli, racchiuso nella parola 'sanchismo', un modo per esecrare un modo cinico, opportunista e falso di mantenere il potere. In particolare il premier socialista viene accusato di aver messo in pericolo la sovranità spagnola, scendendo a patti con i partiti nazionalisti catalani e baschi per di avere i voti in Parlamento a sostegno del suo governo. Forti anche gli attacchi alle leggi in favore delle donne, dell'identità sessuale, a difesa dell'aborto e dei transgender, varati in questi anni dal governo di sinistra.

Popular Party candidate Nunez Feijoo

I sondaggi sembrano quindi premiare la linea dell'opposizione, e anche il faccia a faccia televisivo dell'11 luglio ha visto il popolare Feijoo vincente su Sanchez - con il 54% dei favori contro il 46% - tanto che il leader popolare ha disertato l'ultimo dibattito televisivo, a cui hanno partecipato anche il leader di Vox, Santiago Abascal, e la vice premier e leader del fronte delle sinistre, Sumar, Yolanda Diaza. Feijoo ha detto non aver partecipato perché non erano stati invitati anche i leader dei partiti nazionalisti baschi e catalani, che lui voleva sul palco per poter attaccare Sanchez per la sua alleanza. Da parte sua, Sanchez, durante il dibattito mercoledì sera, ha detto che l'avversario non è andato perché "si vergognava di farsi vedere al fianco di Abascal", il leader del Partito di estrema destra con cui il Pp già governa in alcune regioni.

Il governo ostaggio dell'estrema destra alleata con Giorgia Meloni 

Tutti i sondaggi indicano che seppur vincente Pp non dovrebbe domenica ottenere da solo la maggioranza assoluta di 176 seggi, necessari a governare, che invece arriva a sfiorare nel caso di un accordo di coalizione con Vox. Un accordo che comunque in queste ultime battute di campagna elettorale, Feijo continua a non dare per scontato, rinnovando appelli "per il voto utile", chiedendo una "grande maggioranza" per l'unica forza, i popolari, in grado di garantire il cambiamento. "Non ho interesse a raggiungere un accordo con Vox, voglio governare se vinco", ha detto Feijoo, all'indomani del dibattito disertato, tornando a chiedere ai socialisti un accordo di neutralità, in modo che chi vince tra i due partiti principali potrà varare un governo di minoranza grazie all'astensione dell'altro. L'offerta, che i socialisti non hanno accolto, è piaciuta per nulla a Vox che del resto, in questi ultimi giorni, sta raddoppiando le dichiarazioni incendiarie, promettendo nuove tensioni in Catalogna con un governo Pp Vox, che certo non aiutano i messaggi moderati inviati da Feijoo.

Santiago Abascal

C'è poi la questione della crisi climatica, con le posizioni negazioniste di Vox che vuole abolire tutte le leggi ambientaliste, e quella delle donne, con il Pp, soprattutto nella sua componente femminili, a disagio con il messaggio apertamente anti-femminista di Abascal e del suo partito che vuole abolire le leggi contro la violenza sessuale sostenendo che "criminalizza gli uomini": "la violenza machista è un confine insuperabile", ha ammonito Feijo. "Quando il governo sarà nelle mani del Partito popolare, il lavoro che si è fatto contro la violenza sulle donne non si perderà. È una lotta di tutti, che non può essere messa in discussione. Se Vox decide di non rendere omaggio alle donne vittime di tale violenza, e si chiude in questo atteggiamento, sarà un suo problema", ha detto nelle scorse settimane in un'intervista al Corriere della Sera, Isabel Diaz Ayuso, presidente della comunità autonoma di Madrid, che però concludeva che se dopo il voto di domenica il Pp non avrà i numeri "evidentemente dovremo trovare un accordo".

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