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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Esperti Ue danno ragione a Ricciardi: "Rafforzare misure o casi aumenteranno"

L'Ecdc ha aggiornato la sua valutazione del rischio nell'Ue da alto a molto alto. Sebbene la situazione sanitaria generale sembra migliorare, la diffusione delle varianti sta aumentando nei Paesi europei. Italia compresa

"A meno che le misure non farmaceutiche" come telelavoro e restrizione agli spostamenti "non vengano continuate o addirittura rafforzate, nei prossimi mesi dovrebbe essere previsto un aumento significativo dei casi e dei decessi correlati al Covid-19". Le parole di Andrea Ammon, direttrice dell'Ecdc, l'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie, non lasciano spazio a interpretazioni: l'ultima valutazione del rischio sul Covid-19 in Europa preoccupano gli esperti Ue, che temono una nuova, forte ondata. Il dito è puntato contro le varianti, in particolare quella inglese, sempre più presente nelle rilevazioni dei singoli Stati (tra cui l'Italia). E l'invito chiaro è a non abbassare la guardia. Anzi, ad alzarla. In linea con quanto affermato in queste ore dal consigliere del ministero della Salute italiano, Walter Ricciardi.  

"Dalla nostra ultima valutazione la situazione epidemiologica è rimasta molto preoccupante", dice Ammon in una nota che accompagna l'ultima valutazione del rischio dell'Ecdc.  "A causa della maggiore trasmissibilità - si legge nel documento dell'agenzia - l'evidenza di una maggiore gravità e la possibilità che i vaccini contro il Covid-19 esistenti e autorizzati siano parzialmente o significativamente meno efficaci contro le varianti" il rischio nell'Ue passa a da alto a "alto-molto alto per la popolazione generale e molto alto per gli individui vulnerabili"

La variante inglese

Secondo i dati disponibili all'Ecdc, riporta l'Ansa, la variante B.1.1.7 (inglese) è attualmente molto più diffusa e abbondante nell'Ue rispetto alle varianti brasiliana e sudafricana. In Italia, la variante inglese sul totale dei nuovi casi è sopra il 17%. In Francia intorno al 13%, in Germania il 5,6%, in Olanda sopra il 30%. Si tratta di percentuali in crescita. Per questo, l'Ecdc raccomanda "agli Stati membri di continuare a sviluppare o aumentare le loro capacità di sequenziamento insieme a misure complementari come test, ricerca dei contatti, isolamento dei casi e messa in quarantena dei loro contatti". La chiusura delle scuole, ricorda l'Agenzia, dovrebbe rimanere una misura di ultima istanza, strutturata in base all'età degli studenti, dai più grandi ai più piccoli.

Sì al certificato vaccinale, ma non al passaporto

L'Ecdc ribadisce inoltre di essere a favore di "un certificato di vaccino per Covid-19 che documenterebbe se a qualcuno è stato somministrato il vaccino, il numero di dosi e il tipo di vaccino somministrato per scopi medici". Non si tratta di un "passaporto vaccinale", che anche se sostenuto da diversi Paesi, vede l'Ecdc scettico perché "non vi sono prove sufficienti sull'efficacia della vaccinazione nel ridurre la trasmissione ai viaggiatori esenti con prova di vaccinazione da quarantena e/o test". I viaggi non essenziali dovrebbero essere evitati, prosegue l'Agenzia. La stanchezza da pandemia, cioè la mancanza di motivazione nel seguire le misure protettive, "sembra aumentare in alcuni contesti, e questo deve essere affrontato con urgenza se si vogliono evitare ulteriori ondate di infezione". 

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