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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Corte francese vieta l'uso di droni per vigilare sul lockdown: "Viola i diritti dei cittadini"

Se Parigi vorrà continuare ad utilizzarli dovrà assicurare che le telecamere non possano identificare le persone che vengono riprese

Utilizzare i droni per controllare i comportamenti dei cittadini durante la pandmeia di conronavirus è una chiara violazione dei diritti individuali e deve cessare immediatamente.

La sentenza

Il Consiglio di Stato francese ha ordinato a Parigi di interrompere "senza indugio" questa pratica ritenendo che, in queste condizioni, "caratterizza una violazione grave e manifestamente illegale del diritto al rispetto della privacy". La massima giurisdizione amministrativa francese pone l'attenzione sui "rischi di utilizzo contrari alle norme sulla protezione dei dati personali". Con la sua sentenza il Consiglio di Stato ha stabilito che in futuro il governo e la polizia avranno bisogno di un decreto specifico che stabilisca le condizioni per l'utilizzo dei droni che ottenga anche l'approvazione dell'autorità nazionale per la privacy dei dati Cnil. Secondo il pronunciamento se le autorità desiderano continuare a utilizzare i droni dovranno adattarli con una tecnologia che impedisca alle telecamere di identificare quelli che vengono ripresi.

L'uso di droni

Le autorità francesi usavano spesso i droni già in tempi normali per monitorare le manifestazioni. Durante il lockdown sono stati usati nella capitale francese e altrove, in particolare sulla Costa Azzurra, per inviare messaggi che avvisavano le persone che stavano infrangendo le regole durante il blocco di otto settimane conclusosi l'11 maggio. Contro questa pratica hanno fatto ricorso al Consiglio la Lega per i diritti dell'uomo (Ldh) e l'associazione per la difesa dei diritti e delle libertà relative a internet, La Quadrature du Net, che hanno poi visto accolta la propria richiesta.

Vittoria delle associazioni

Pur riguardando nello specifico Parigi, "non vi è alcun motivo di pensare che questa decisione non si applichi a tutto il territorio francese", poiché non esiste un quadro giuridico per l'uso di questi droni, ha dichiarato l'avvocato della Lega dei dritti, Patrice Spinosi, che ha dichiarato la sentenza “una grande vittoria”. Secondo un rapporto della camera alta del Parlamento, il Sénat, la polizia francese ha effettuato 251 voli di sorveglianza di droni tra il 24 marzo e il 24 aprile, durante il rigoroso blocco. Il ministero degli interni e la polizia hanno insistito sul fatto che non stavano cercando di identificare nessuno, ma di tenere d'occhio le riunioni illegali in modo da sapere dove mandare gli ufficiali per separarli.

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