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Sabato, 20 Aprile 2024
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"I medici nascondono le anomalie dei feti": così in Polonia si cerca di impedire l'aborto

Nel Paese è vietato abortire anche in caso di malformazioni gravi, ma la legge non basta: oltre 30mila donne ogni anno ricorrono a ostetriche in nero o fuggono all'estero

A gennaio in Polonia, in seguito a una sentenza della Corte costituzionale, è entrata in vigore una legge che di fatto ha vietato l’interruzione di gravidanza in tutte le circostanze, anche in caso di malformazione del feto. Le uniche eccezioni consentite sono nell'eventualità di estremo di pericolo di vita per la madre o se la donna è incinta a causa di uno stupro o di un incesto. E così, dall'inizio dell'anno, decine di migliaia di donne polacche avrebbero fatto ricorso a aborti clandestini o sono andate all'estero per interrompere la gravidanza, secondo quanto denunciano le ong. Un fenomeno già noto da tempo nel Paese, aggravato dalla nuova legge. Ma le norme non bastano: le ong denunciano infatti che sono sempre più i medici che ritardano le diagnosi di anomalie del feto, in modo da spingere le donne a proseguire la gravidanza. E ad avere meno possibilità di abortire.

Secondo Abortion Without Borders (Awb), associazione che si occupa di aiutare e tutelare le donne polacche che vogliono effettuare un’interruzione di gravidanza, sono almeno 34mila le polacche che si sono rivolte a ostetriche clandestine o si sono rivolte a strutture all'estero. Ma il numero potrebbe essere molto più alto. Le ong hanno stimato che, già prima dell’entrata in vigore della legge, c'erano decine di migliaia di donne che ogni anno si sottoponevano ad aborti illegali, in quanto anche prima della sentenza della Corte la legislazione in materia era estremamente restrittiva. 

"Stiamo vedendo sempre più donne con anomalie fetali” accedere ai nostri servizi “da quando la legge è cambiata. Stiamo sentendo dai nostri utenti del servizio che la gravità dell'anomalia fetale viene minimizzata dai medici e che in alcuni casi i medici stanno intenzionalmente ritardando la diagnosi”, in modo che le donne trovino più difficile accedere all'aborto anche per via clandestina o andando all'estero, ha detto al Guardian Mara Clarke, la fondatrice di Awb.

Secondo un rapporto di Human Rights Watch, che include testimonianze di altre 14 organizzazioni, tra cui Amnesty International e la Federazione internazionale per i diritti umani, le ragazze in Polonia stanno subendo "danni incalcolabili" a causa della nuova legislazione sull'aborto. Chi fugge dal Paese per abortire va in Belgio, Germania, Spagna e Repubblica Ceca. Il Belgio ha recentemente deciso di offrire un aiuto concreto alle donne polacche dando loro la possibilità di effettuare gratuitamente nel Paese l’interruzione di gravidanza o si farà carico delle spese se vorranno effettuarla a pagamento in un'altra nazione. Ma c'è anche chi ricorre alla pillola abortiva grazie ad organizzazioni come Women Help Women,.

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