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Giovedì, 25 Aprile 2024
La ricerca

"Le auto a misura di uomo, donne più a rischio in caso di incidente": lo studio

I soggetti di sesso femminile avrebbero il doppio delle possibilità di restare intrappolati. Sotto accusa i manichini dei crash test

Le donne hanno quasi il doppio delle probabilità rispetto agli uomini di rimanere intrappolate in un'auto dopo un incidente e di subire lesioni gravi. È quanto ha stabilito uno studio condotto sul Regno Unito e che ha esaminato i dati di 70.027 pazienti ricoverati nei principali centri e unità traumatologiche del Paese tra gennaio 2012 e dicembre 2019.

La ricerca, il primo grande studio nel Regno Unito a confrontare le differenze di sesso nei modelli di lesioni e la probabilità di rimanere intrappolati dopo una collisione, è nata sulla scorta del bestseller di Caroline Criado Perez, il libro-inchiesta "Invisible Women", che ha evidenziato come le donne abbiano maggiori probabilità di essere gravemente ferite in incidenti stradali perché i manichini usati per i crash test sono stati modellati sul "maschio medio".

Lo studio sembra confermare la teoria di Criado Perez: i ricercatori, guidati dal professore Tim Nutbeam, consulente di medicina d'urgenza presso gli University Hospitals di Plymouth, hanno scoperto che sebbene gli uomini avessero maggiori probabilità di essere coinvolti in incidenti gravi e di essere ricoverati in ospedale, il 16% delle donne è rimasto intrappolato nell'abitacolo, contro solo il 9% degli uomini. Le donne hanno anche subito più lesioni all'anca e alla colonna vertebrale, mentre gli uomini hanno subito più lesioni alla testa, al viso, al torace e agli arti.

"Penso che la parte importante di questo studio sia che mostra che donne e uomini hanno diverse esperienze di intrappolamento, e che una donna intrappolata non è la stessa cosa di un uomo intrappolato", ha affermato la dottoressa Lauren Weekes, tra gli autori della ricerca. “Capire le differenze di sesso nei modelli di lesioni può aiutare i soccorritori a prevedere chi ha maggiori probabilità di subire determinate lesioni, il che potrebbe avere implicazioni su come li aiuti e in quale reparto portarli", ha aggiunto Weekes.

Secondo la ricercatrice, tra le ragioni del diverso impatto degli incidenti tra i generi, ci potrebbe essere il fatto che le donne, essendo più colpite al bacino, avrebbero più difficoltà a uscire dall'abitacolo. Inoltre, anche le differenze nel modo in cui uomini e donne guidano potrebbero essere un fattore, con gli uomini coinvolti in più collisioni frontali e con maggiori probabilità di essere al posto di guida rispetto alle donne, e quindi con più probabilità di essere feriti urtando il volante o l'airbag. Inoltre, spesso le donne guidano con il sedile posizionato più vicino al volante, il che potrebbe contribuire a farle rimanere intrappolate.

Lo studio, tuttavia, conferma che i sistemi di sicurezza potrebbero avere un ruolo chiave nello spiegare i dati: le differenze nella forma del corpo non sono modellate accuratamente nelle simulazioni di incidenti automobilistici. “Sappiamo che i bacini delle donne, anche correggendo altezza e peso, sono molto più larghi di quelli degli uomini, quindi i manichini per i crash test utilizzati per simulare gli incidenti sono più simili a una ragazza prepuberale di 12 anni che a una femmina adulta", dice Weekes. 

Criado Perez ha affermato di sperare che lo studio possa anche esercitare pressioni sulle autorità di regolamentazione affinché prendano sul serio la questione. L'Ue lo sta facendo: allo studio di Bruxelles, infatti; c'è una legislazione che per la prima volta chiederà standard di sicurezza ai costruttori modellati sulle differenze tra uomini e donne. 

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