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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Uomini e donne separati sui bus”, l'azienda dei trasporti licenzia il fondatore del partito Islam

L'uomo, autista e consigliere comunale ad Anderlecht (Bruxelles), è uno dei leader del partito che vuole introdurre la sharia in Belgio

Quando si è candidato alle elezioni comunali ad Anderlecht, uno dei dodici comuni di cui è composta di Bruxelles, Redouane Ahrouch ha inserito nel suo programma, tra le altre cose, la separazione tra uomini e donne nei mezzi pubblici della capitale del Belgio. Quegli stessi mezzi pubblici di cui lui era un autista, lavorando come conducente di autobus nell'azienda di trasporti cittadina, la Stib. Ma alla compagnia non è piaciuta affatto questa sua proposta e per questo ha deciso di licenziarlo perché questa la sua idea “è contraria ai valori dell'impresa”.

Il partito Islam

Sta facendo molto discutere in Belgio il licenziamento dell'uomo, che è il co-fondatore del partito Islam, partito nato con l'obiettivo di instaurare uno Stato islamico nel Paese e applicare la sharia. Ahrouch è già consigliere comunale da 6 anni e punta a una nuova elezione nelle prossime consultazioni previste per ottobre. Ma il suo partito, un piccolo gruppo che in tutta Bruxelles ha solo due consiglieri, è finito al centro delle polemiche quando, oltre alla richiesta di introdurre la sharia nel Paese e il divieto alle donne di candidarsi nelle sue fila, ha deciso anche di inserire la separazione dei sessi nei mezzi pubblici.

La proposta sulle donne

“Le donne dovrebbero stare dietro e gli uomini d'avanti, ma non per una questione di segregazione, ma bensì di sicurezza, perché molti uomini approfittano della situazione”, ha spiegato l'uomo all'Rtbf assicurando che “sono le donne stesse che lo chiedono”. E per far capire a tutti che non la pensa allo stesso modo la Stib ha deciso di usare le maniere forti e di licenziarlo, una decisione che Ahrouch, dopo 26 anni di servizio, non intende accettare e ha per questo promesso di fare ricorso.

Le polemiche sull'intervista

L'uomo aveva già fatto parlare di sé quando, intervistato in televisione dalla giornalista Emmanuelle Praet, aveva coscientemente evitato di guardarla durante tutto il tempo della conversazione, cosa che aveva scatenato le proteste della donna che si era sentita offesa e umiliata da questo comportamento.

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