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Martedì, 16 Aprile 2024
Il caso / Paesi Bassi

Donatore di sperma "inganna" tutti: ora ha quasi 600 figli

L'uomo è stato fermato da un tribunale. Il caso scuote l'Olanda, già toccata da enormi scandali sulla fertilità in passato. La crescita senza controlli di una rete di persone fra loro imparentate biologicamente può avere conseguenze gravi: rischio di problemi di identità e potenziali incesti

In Olanda un uomo donatore di sperma "seriale" con almeno 550 figli biologici è stato fermato da una sentenza di un tribunale, che gli ha proibito di continuare l'attività. Era stato portato in tribunale all'Aja da una fondazione che protegge i diritti dei bambini frutto di donazioni di sperma e da una donna diventata madre tramite la fecondazione assistita grazie al seme dell'uomo. In oltre 15 anni, infatti, "Jonathan M." avrebbe contribuito a far nascere oltre 550 bambini, forse il numero reale si avvicina addirittura ai 600. Avrebbe ingannato, infatti, i futuri mamme e papà sul numero di figli che ha realmente aiutato a generare.

Se non placherà la sua "generosità", rischia multe shock, più o meno 100mila euro per ogni nuovo nato. Il punto è che i giudici ritengono infatti che la crescita senza controlli di una rete di persone fra loro imparentate biologicamente può avere conseguenze negative per i bambini coinvolti, con il rischio di problemi di identità e potenziali incesti. Ci sono linee guida precise nelle cliniche olandesi specializzate: un donatore di sperma non dovrebbe contribuire a far nascere più di 25 neonati distribuiti in non più di 12 famiglie. "Jonathan M." ha mosso numeri totalmente diversi, generando tra i 550 e i 600 neonati nel corso della sua attività di donatore di sperma cominciata un quindicennio fa.

La corte adesso non solo gli ha vietato a di "donare il suo seme a nuovi futuri genitori", ma gli ha impedito anche di contattare eventuali nuovi potenziali genitori o di "pubblicizzare i suoi servizi ai futuri genitori", si legge nella sentenza. Non uno stop totale, però: il donatore, secondo quanto riportano i media olandesi (sui quali la vicenda ha trovato enorme spazio), potrà ancora donare il suo seme alle coppie che abbiano già avuto un figlio inseminato da lui.

L'attività del donatore non si è limitata all'Olanda: un centinaio di figli di "Jonathan M." sono nati in strutture olandesi, ma altri all'estero, avendo egli donato lo sperma anche una clinica locale che spediva a indirizzi privati in vari Paesi. Secondo il tribunale distrettuale di Amsterdam, il donatore ha deliberatamente disinformato i futuri genitori sul numero di figli che aveva già generato in passato. Nella sentenza si legge ancora che "tutti questi genitori si trovano ora di fronte al fatto che i loro bambini fanno parte di un'enorme rete famigliare, con centinaia di fratellastri, che non hanno scelto". Secondo la corte, è "sufficientemente plausibile" che questo possa avere conseguenze psicosociali negative per i bambini con problemi relativi all'identità ma anche al rischio di incesto: "Quindi è nel loro interesse che questa rete di parentela non venga estesa ulteriormente", hanno concluso i giudici.

Ai donatori di sperma viene solitamente chiesto di limitare il numero di volte in cui offrono i loro "servizi", per ridurre la possibilità che i fratelli possano inconsapevolmente formare in futuro loro stessi una coppia e avere figli insieme. I Paesi Bassi sono stati colpiti da scandali sulla fertilità in passato. Nel 2019, un medico della fertilità olandese venne accusato di utilizzare il proprio sperma per inseminare i pazienti senza il loro pieno consenso: accertamenti successivi confermarono che era effettivamente il padre di 49 bambini.

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