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Martedì, 16 Aprile 2024
Il caso

Djokovic al fianco dei tennisti russi e bielorussi: "Da pazzi escluderli da Wimbledon"

Il numero 1 mondiale contro la decisione degli organizzatori del prestigioso torneo. Critiche anche da Atp e Wta

Il numero uno del mondo di tennis maschile Novak Djokovic ha definito "da pazzi" il divieto ai giocatori russi e bielorussi di gareggiare a Wimbledon quest'estate. La decisione dell'All England Club, che organizza il prestigioso torneo, è stata presa alla luce dell'invasione della Russia in Ucraina, e in linea con il pugno duro del governo britannico nei confronti di Mosca. Ma il mondo sportivo non sembra d'accordo con la misura. 

"Condannerò sempre la guerra, non sosterrò mai la guerra essendo io stesso figlio della guerra - ha detto Djokovic - essendo cresciuto durante le guerre civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia. I tennisti, gli atleti non c'entrano niente con la guerra. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è buono". Il pensiero di Djokovic è in linea con quello dell'Atp e della Wta, le associazione del tennis professionistico maschile e femminile. Per l'Atp, questa "scelta ingiusta, può creare un precedente dannoso per il tennis", mentre secondo la Wta si viola il principio che "i singoli atleti possano partecipare agli eventi tennistici professionali sulla base del merito e senza alcuna forma di discriminazione".

Dello stesso avviso uno dei grandi del tennis italiano, Corrado Barazzutti: "Il torneo di Wimbledon ha una visibilità mondiale, quindi ha tutto il diritto di manifestare contro l'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e denunciare questa guerra orribile. Però credo sia discutibile la scelta di penalizzare gli atleti bielorussi e russi". Per Barazzutti, "sicuramente per Wimbledon poteva essere imbarazzante, vista la posizione forte del governo inglese contro Putin, premiare un tennista russo. Ma se si responsabilizzano gli atleti, noi diamo colpe a chi non vuole la guerra ma vuole continuare solo ad avere una vita normale", ha concluso.

Tra l'altro alcuni tennisti come il numero 2 del mondo Daniil Medvedev e Andrej Rublev (numero 8 del mondo) avevano espresso il loro dolore per la guerra e invocato la pace, pur senza prendere le distanze da Putin. La decione dell'All Englad Club va oltre la linea fin qui seguita dal mondo del tennis di escludere Russia e Bielorussia dai tornei a squadre (come la Davis o la Billie Jean King Cup) ma di consentire la partecipzione dei singoli ai tornei come Slam e Atp 1000 sotto una bandiera neutrale. I tennisti russi saranno invece presenti agli Internazionali di Roma e al Roland Garros.

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