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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute a rischio / Spagna

Dieta 'eccitante', ritirato farmaco per dimagrire: conteneva il principio attivo del viagra

Tolti dal mercato due prodotti che venivano venduti come integratori alimentari, ma in realtà contenevano medicinali usati per la stimolazione sessuale. Pericolo per i consumatori inconsapevoli

Due prodotti usati come integratori alimentari nelle diete sono stati ritirati dal mercato perché contenevano, di nascosto, il principio attivo del viagra. È successo in Spagna dove in seguito a una serie di controlli effettuati dall'Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari (Aemps) è stato trovato il sedanfil, utilizzato in medicina come stimolatore sessuale, in due farmaci usati nelle diete. Della sua presenza non c'era però nessuna specifica sull'etichetta, mettendo in serio pericolo la salute di chi è affetto da certe patologie e si trovava ad assumere il farmaco inconsapevolmente.

Nei prodotti Mero Macho e Mero Macho Premium è stata trovata la molecola di sildenafil, comunemente usato per trattare l'impotenza sessuale. Il suo utilizzo è illegale negli integratori alimentari, visto che nell'Ue questi ultimi non sono soggetti ad analisi specifiche della loro composizione prima della vendita, scrive El Diario. Il farmaco è autorizzato solo nei medicinali, che sono invece sottoposti a rigidi controlli e devono soddisfare una serie di requisiti speciali per essere messi in commercio.

Le persone che (inconsapevolmente) assumono questi prodotti rischiano quindi di mettere a serio rischio la propria salute, soprattutto se soffrono di alcune patologie come infarto del miocardio, ictus, grave insufficienza epatica o se si tratta di donne in gravidanza. Il pericolo è maggiore se si considera che questi farmaci possono essere presenti in quantità superiori rispetto alle dosi abituali previste nei medicinali in cui vengono inseriti. Inoltre, il sildenafil presenta numerose interazioni con altri farmaci, aumentando il rischio di effetti avversi in caso di uso combinato. Seguendo questo ragionamento, sia i produttori che i distributori/venditori di questi integratori alimentari modificati commetterebbero un reato di salute pubblica.

Quello di Mero Macho (ritirato dall'Aemps il 19 aprile scorso) non è un evento isolato se si considera che, periodicamente, l'Agenzia si ritrova a dover rimuovere dal mercato prodotti simili. Solo tra il 2013 e il 2019, sono stati vietati un totale di 106 integratori (gran parte dei quali proveniva da Paesi fuori dall'Ue) perché adulterati con farmaci. 

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Farmacéuticos Comunitarios en 2020, nella stragrande maggioranza dei casi (85%) i farmaci nascosti sono quelli usati dagli uomini nel trattamento dell'impotenza sessuale. Tra questi ci sono il sildenafil, il tadalafil e la yohimbina (quest'ultima non è nemmeno autorizzata come farmaco in Spagna). Altri principi attivi che si possono trovare sono i soppressori dell'appetito nei cosiddetti prodotti "brucia-grassi", gli sbiancanti della pelle o gli steroidi anabolizzanti per la costruzione dei muscoli.

Solitamente è il produttore stesso a inserire consciamente il farmaco nell'integratore, nascondendo questo "dettaglio" sull'etichetta e pubblicizzando invece altre proprietà salutari attribuite solo ad ingredienti naturali. È anche vero però che a volte i prodotti farmaceutici possono essere accidentalmente presenti a causa di processi di produzione molto scadenti in cui si verifica una contaminazione incrociata.

Gran parte di questo commercio illegale avviene in punti vendita al di fuori del canale farmaceutico (come erboristerie, negozi di alimenti naturali o sexy shop), ma anche su Internet, un mezzo che rende molto difficile per le autorità il ritiro di tali prodotti. Altri, come gli steroidi, sono venduti nelle palestre o nel settore del bodybuilding. A questo proposito, uno studio dell'Università di Alicante pubblicato nel 2017, ha rivelato che tra il 12% e il 58% degli integratori alimentari a livello internazionale contengono stimolanti, steroidi anabolizzanti e derivati ormonali.

La reale portata di queste alterazioni potrebbe essere molto più alta di quanto non mostrino i dati ufficiali. Nei Paesi Bassi, ad esempio, le analisi periodiche dell'Autorità olandese per la sicurezza alimentare (Nvwa) hanno rilevato che il 64% dei 416 integratori alimentari testati tra il 2013 e il 2018 conteneva uno o più farmaci o tossine vegetali.

A tal proposito, un articolo scientifico pubblicato nel 2018 con il titolo "Drug adulteration of food supplements: a threat to public health in the European Union?" ha spiegato che negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo delle notifiche al Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rasff) circa integratori e prodotti dietetici fortificati, soprattutto per la presenza di ingredienti non autorizzati.

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