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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Nuovi diesel sotto accusa: “Inquinano fino a 1000 volte quanto dichiarato dai test ufficiali”

Verifiche indipendenti sui veicoli Euro 6 più venduti nell’Ue mostrano emissioni di polveri sottili oltre i limiti consentiti. In città, tre abitanti su quattro sono esposti a livelli pericolosi di particolato

Una violazione delle leggi consentita da un’escamotage nei controlli. Transport & Environment (T&E) e Cittadini per l’aria - organizzazioni non governative che promuovono la mobilità sostenibile - accusano le case automobilistiche di effettuare test su misura con riferimento alle nuove auto con motore diesel Euro 6, in modo da ‘nascondere’ le emissioni altamente inquinanti dei veicoli. “Le nuove auto di questo tipo continuano a violare i limiti di legge sulle emissioni di polveri sottili - si legge nella presentazione dello studio - con picchi di inquinamento fino a 1.000 volte i valori considerati standard”.

I dati 'nascosti' dai test ufficiali

Le emissioni nettamente più alte rispetto a quanto dichiarato nei test ufficiali “derivano dalla pulizia automatica dei filtri delle auto (cd. rigenerazione), necessaria per il buon funzionamento dei sistemi di abbattimento delle emissioni”. Le organizzazioni ambientaliste ricordano che tale processo "si verifica in media una volta ogni 480 km e i suoi effetti durano fino a 15 km, sconfessando quindi i test ufficiali di laboratorio dai quali non si evincono scostamenti dai valori consentiti”. 

Il vuoto normativo

I test commissionati da T&E sono stati svolti su due modelli tra i più venduti in Europa: Nissan Qashqai e Opel Astra. Le due auto, durante le verifiche in laboratorio, “hanno superato il limite legale di polveri dal 32% al 115% ad ogni rigenerazione del filtro”. Le emissioni in violazione delle regole europee rimangono impunite in quanto “un vuoto normativo fa si che il limite legale non si applichi quando, durante i test ufficiali, si verifica la pulizia del filtro”. Grazie all’escamotage “il 60-99% delle emissioni di particolato regolamentate viene di fatto ignorato nei test”.

Polveri ultrafini

Le verifiche sui motori offrono “dati ancora più allarmanti” con rifermento alle “polveri ultrafini di dimensione più ridotta e non regolamentate”. Considerando queste ultime sostanze, “le emissioni nocive totali di particolato di Nissan Qashqai e Opel Astra sono aumentate di un ulteriore 11-184%”. Tali sostanze non vengono rilevate nei test ufficiali. Eppure, scrivono T&E e Cittadini per l'aria, si tratta delle polveri "più dannose per la salute umana" poiché "penetrano in profondità nell'organismo e sono associate all’insorgenza dei tumori al cervello".

Più Ztl, meno auto a combustione interna

“I risultati di questi test ci dimostrano ancora una volta che, per quanto possiamo cercare di rendere pulite le auto endotermiche, queste saranno sempre nocive per la salute umana, in quanto bruciano combustibili fossili localmente”, sottolinea Veronica Aneris, responsabile di Transport & Enviroment Italia. “È tempo per i regolatori di prenderne atto e agire di conseguenza - prosegue la Aneris - implementando zone a basse e zero emissioni nelle città e smettendo di incentivare l'acquisto di auto a combustione interna”.

Persone più esposte all'inquinamento

Cittadini per l’aria e T&E ricordano, infine, che tre  abitanti su quattro delle città europee sono esposti a livelli pericolosi di particolato e che l'inquinamento da polveri sottili è ormai considerato dalla comunità scientifica tra i nemici numero uno della salute umana. “Si tratta del tipo di inquinamento atmosferico più strettamente associato al cancro - concludono le due ong - che con l’esposizione cronica crea ripercussioni su cuore e polmoni”. 

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