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Martedì, 23 Aprile 2024
La decisione / Danimarca

La Danimarca torna ad armarsi, triplicherà i suoi investimenti nella Difesa

Dalla fine della Guerra fredda aveva ridotto i suoi armamenti, ma dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ha deciso la svolta che finanzierà anche eliminando un giorno di festa nella nazione

La Danimarca ha deciso di aumentare esponenzialmente la sua potenza militare, invertendo un trend al disarmo che andava avanti da anni. Il Paese ha annunciato che investirà 143 miliardi di corone danesi (19,2 miliardi di euro) nel settore della difesa nei prossimi 10 anni. Membro fondatore della Nato, la nazione aveva ridotto le proprie capacità militari dopo la fine della Guerra Fredda all'inizio degli anni '90, e adesso si ritrova con carenze nella capacità di difendere il proprio territorio e di rispettare gli impegni presi con l'Alleanza atlantica.

A segnare la svolta è stata l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin, che ha portato Copenaghen l'anno scorso a impegnarsi ad aumentare in modo permanente la spesa per la difesa e la sicurezza fino a raggiungere il 2% del prodotto interno lordo entro la fine del 2030 (al momento è all'1,38%), l'obiettivo fissato per tutti gli Stati membri dell'Alleanza atlantica. "Dobbiamo essere in grado di essere all'altezza delle richieste e delle aspettative che la Nato e i suoi alleati hanno nei confronti della Danimarca", ha dichiarato il ministro della Difesa, Troels Lund Poulsen, e questo "richiede grandi investimenti nelle nostre forze armate per sollevare la nostra parte di responsabilità". Lo scorso giugno il Paese aveva anche approvato in un referendum l'adesione alla Difesa comune dell'Ue, rispetto alla quale aveva una deroga dal 1993.

Nel 2024, la spesa militare (investimenti in attrezzature, personale, infrastrutture, ecc.) salirà a 6,9 miliardi di corone, rispetto ai 6,7 miliardi di quest'anno, e dovrebbe triplicare a 19,2 miliardi (2,6 miliardi di euro) nel 2033. Questi sforzi saranno finanziati in parte anche grazie all'abolizione di un giorno festivo nella nazione, una scelta che ha generato un movimento di protesta tra i cittadini ma che è stata poi comunque ratificata. Il Paese sta inoltre stanziando ulteriori 21,9 miliardi di corone in aiuti militari all'Ucraina nei prossimi cinque anni, che porteranno temporaneamente la spesa totale per la difesa della Danimarca al 2% del Pil quest'anno e il prossimo, ma secondo i calcoli del governo, il Paese raggiungerà definitivamente l'obiettivo della Nato e in maniera definitiva solo nel 2030.

La Danimarca eliminerà una festa nazionale per incassare più tasse e sostenere la Difesa

"L'obiettivo rimane quello di fare dell'Artico e dell'Atlantico settentrionale una zona a bassa tensione. Dobbiamo ovviamente proteggere la Danimarca e adempiere all'obbligo di assumerci la responsabilità congiunta della sicurezza nel Baltico", ha dichiarato Poulsen. "Allo stesso tempo, la Danimarca deve continuare a sostenere l'Ucraina in modo significativo, e dobbiamo continuare ad essere attivi e in grado di inviare contributi al resto del mondo. Il nostro impegno nei confronti dell'Ue svolge un ruolo importante in questo senso", ha sottolineato il ministro della Difesa. I piani sono stati annunciati mentre la premier del Paese, Mette Frederiksen, è emersa come una possibile candidata ad assumere la carica di Segretario generale della Nato, in vista delle dimissioni di Jens Stoltenberg previste per settembre. La scorsa settimana, l'annuncio che la Frederiksen farà visita al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden il 5 giugno ha alimentato le speculazioni sulla sua potenziale candidatura.

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