Da Strasburgo via libera alla creazione della procura europea
Il nuovo organo dell'Ue si occuperrà di frodi e avrà poteri di indagine in 20 paesi membri. Adesso, si attende l'ok definitivo dei governi
Nasce con l'obiettivo di contrastare le frodi ai danni del bilancio Ue, come accade spesso con i fondi per lo sviluppo regionale. Ma in futuro potrebbe allargare il raggio d'azione al crimine organizzato e al terrorismo. Almeno è questa la speranza che molti eurodeputati hanno espresso oggi a Strasburgo votando a favore dell'istituzione dell'Ufficio del procuratore europeo (in inglese European public prosecutor's office, Eppo). Un ufficio che dovrebbe superare i limiti dovuti al mancato coordinamento tra i diversi Stati dell'Unione quando si tratta di indagare sulle frodi, che nella maggior parte delle volte hanno, per l'appunto, una portata transnazionale.
I compiti del nuovo ufficio
La nuova procura europea consentirà lo scambio rapido di informazioni, il coordinamento delle indagini di polizia, il congelamento e sequestro dei beni, l'arresto transfrontaliero di indagati. Inoltre, lavorerà in stretta collaborazione con Eurojust, l'Agenzia dell'Ue per la giustizia penale, e con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, per garantire maggiore successo delle azioni penali e un recupero efficace delle somme truffate.
Le reazioni
Per l'eurodeputata del Pd, Caterina Chinnici, “la nascita del primo organo dell'Unione europea dotato di poteri di indagine su scala sovranazionale rappresenta una svolta storica nella lotta alla criminalità trasnfrontaliera”. Soddisfazione anche da Barbara Matera, relatrice italiana del testo: “Grazie all'Eppo, si affronteranno le carenze delle indagini nazionali non coordinate sull'uso improprio dei fondi Ue. Si spera che la portata dei poteri potrà includere nel prossimo futuro anche i reati transfrontalieri come terrorismo e tratta di esseri umani".
I prossimi passi
Ad aderire all'Eppo, pero', non sono tutti gli Stati membri. Al momento, 20 su 27 hanno dato l'ok: non ne fanno ancora parte Svezia, Paesi Bassi, Malta, Ungheria, Polonia, Irlanda, Danimarca e Ungheria. La sede centrale sarà a Lussemburgo. Adesso, spetta al Consiglio Ue fare l'ultimo passo, adottando formalmente il regolamento. Se lo farà nei tempi previsti, la procura europea dovrebbe essere operativa tra il 2020 e il 2021.