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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Euro digitale entro giugno 2021”, l'ipotesi Bce 'contro' la criptovaluta di Facebook

L'idea di Mark Zuckerberg di sfruttare il primo social media per numero di utenti e Instagram come rete commerciale per Libra, una nuova moneta online, mette l'Eurotower in allerta. Allo studio una banconota elettronica regolata dall'Ue

La Banca centrale europea sta studiando l'introduzione di "un euro digitale". Si tratta di una moneta in forma elettronica a cui tutti i cittadini e le imprese avrebbero accesso per effettuare pagamenti giornalieri in modo rapido, semplice e sicuro, come con le banconote, ma in forma digitale. A incoraggiare il cambio di passo verso la criptovaluta ufficiale dell’eurozona sarebbe stato il piano di Mark Zuckerberg di usare le potenti reti social media di Facebook e Instagram come circuito per Libra, la nuova criptovaluta che il gigante del web intende lanciare sul mercato. 

Di fronte alla diffusione di pagamenti digitali, carte contactless e app che consentono transazioni a portata di click, “l’immobilismo non è un’opzione”. L’avvertimento arriva da Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, che nei giorni scorsi è intervenuto sulla possibilità che la Banca centrale europea cominci a emettere una valuta digitale intorno a metà 2021. “Abbiamo già mezzi di pagamento digitali, come i bonifici elettronici”, ha ricordato il banchiere centrale per poi mettere l’accento sulla mancanza di “una valuta digitale emessa dalla banca centrale e che tutti possiamo utilizzare nella vita quotidiana”.

Per questo motivo, l'Eurotower ha pubblicato un rapporto approfondito sulla possibile emissione di un euro digitale, redatto da una task force costituita ad hoc, accompagnato dalla decisione di avviare una consultazione pubblica proprio per capire meglio le aspettative sulla moneta unica digitale. I piani alti della Bce ovviamente precisano che l'euro digitale si affiancherebbe al contante, senza sostituirlo. "L'euro appartiene ai cittadini europei e la nostra missione è esserne i custodi", ha dichiarato la presidente Christine Lagarde. Ma “I cittadini europei stanno ricorrendo sempre di più alla tecnologia digitale nei loro comportamenti di spesa, risparmio e investimento” e il ruolo di Francoforte “è mantenere la fiducia nella moneta, assicurando anche che l'euro sia pronto ad affrontare l'era digitale”. “Dovremmo essere preparati all'emissione di un euro digitale qualora ce ne fosse bisogno” ha spiegato la Lagarde. 

La task force dell'Eurosistema, composta dagli esperti della Bce e delle 19 banche centrali nazionali dell'area euro, ha individuato i possibili scenari nei quali si renderebbe necessaria l'emissione di un euro digitale. Tra questi c’è l’ipotesi di un aumento della domanda di pagamenti elettronici nell'eurozona che richiederebbe l'adozione di un mezzo di pagamento digitale europeo privo di rischi. Un altro scenario è quello di un calo significativo dell'uso del contante come mezzo di pagamento nell'area dell’euro. Terza possibilità è l'introduzione di mezzi di pagamento privati di portata mondiale (come Libra)  che potrebbero generare problematiche regolamentari nonché porre rischi per la stabilità finanziaria e la tutela dei consumatori. Un ultimo scenario è che si verifichi un’ampia diffusione di monete digitali emesse da banche centrali estere.

“La tecnologia e l'innovazione stanno cambiando il modo in cui consumiamo, lavoriamo e interagiamo con gli altri”, ha spiegato Panetta. “L'introduzione di un euro digitale sosterrebbe la spinta dell'Europa verso la continua innovazione, contribuendo inoltre alla sua sovranità finanziaria e al rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro”, ha concluso il banchiere centrale.

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