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Martedì, 23 Aprile 2024
Londra

"Oltre 11mila persone sono morte dopo aver contratto il Covid in ospedale"

Lo "scandalo" in Inghilterra dopo l'inchiesta del Daily Telegraph. Sotto accusa il sistema sanitario nazionale, ma anche l'alta percentuale di personale non vaccinato

In Inghilterra, più di 11mila persone avrebbero contratto il Covid e sono morte dopo essere state ricoverate in ospedale per altri disturbi. È quanto denuncia una inchiesta del Daily Telegraph, che ha rinfocolato le polemiche sulle condizioni del sistema sanitario nazionale e sulla decisione del governo di Boris Johnson di non introdurre l'obbligo di vaccinazione di medici e infermieri.

Stando ai dati ospedalieri consultati dal quotidiano britannico, migliaia di pazienti che sono andati in un ospedale pubblico per essere curati per altre malattie "probabilmente" o "sicuramente" hanno contratto il coronavirus durante il loro soggiorno e successivamente sono morti. Per la precisione, i dati indicano 11.688 vittime di quello che diversi deputati dei diversi schieramenti politici hanno definito uno "scandalo" del sistema sanitario nazionale. 

“Nessuno va in un ospedale pensando di contrarre lì una malattia che poi lo uccide. Le quasi 12.000 famiglie delle persone che sono morte dopo aver contratto queste infezioni meritano l'apertura di una inchiesta ufcciale", dice la deputata laburista Barbara Keeley. "Dobbiamo imparare la lezione in modo che scandali come questo non si ripetano più", ha aggiunto. Sulla stessa linea il deputato conservatore Jeremy Hunt: "Questi numeri sono davvero scioccanti. Le infezioni ospedaliere sono state il killer silenzioso più mortale della pandemia. Ciò rafforza sicuramente la tesi della vaccinazione obbligatoria per il personale sanitario in prima linea". A oggi, sarebbero almeno 123mila i dipendenti in prima linea degli ospedali senza vaccino.  

Secondo quanto emerso dall'inchiesta, le persone che hanno contratto il Covid negli ospedali inglesi sarebbero state oltre 40mila. Diversi responsabili dei servizi sanitari del Paese hanno sottolineato come questi dati non siano del tutto affidabili, vista la difficoltà di tracciare il luogo esatto dell'infezione. Un portavoce del Nhs, il servizio sanitario nazionale, ha affermato che il personale ha "seguito rigorosamente le linee guida per il controllo e la prevenzione delle infezioni diramate dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito" e che "la causa principale dell'aumento dei tassi di infezione negli ospedali è dovuta all'aumento dei contagi nella comunità". 

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