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Sabato, 20 Aprile 2024
Il nuovo business / Russia

Così i russi riescono ancora a comprare abiti Zara, iPhone e auto di lusso

I vestiti della marca spagnola arrivano ancora nella Federazione Russa grazie alle importazioni parallele dal Kazakistan e altri Paesi ‘amici’ di Mosca. E il 'mercato grigio' è diventato un nuovo business

Le tensioni politiche tra il Cremlino e l’Occidente non hanno fatto perdere ai russi la voglia di vestire Zara e usare l’iPhone, magari a bordo di una nuova BMW. Nonostante l’addio dei brand occidentali al mercato della Federazione Russa, i consumatori - specie i più abbienti - riescono ancora ad acquistare i prodotti teoricamente inaccessibili nel loro Paese. Ciò avviene grazie alle cosiddette importazioni parallele dagli Stati che non hanno subito il blocco delle merci. Un canale di vendita già ribattezzato ‘mercato grigio’ dal giornale britannico The Guardian, che ha parlato con uno dei protagonisti del nuovo business.

Aleksandr Gorbunov, un investitore immobiliare della città siberiana di Krasnoyarsk, è stato tra i primi a ideare questo sistema. Quando Zara, la catena spagnola di negozi di moda, ha deciso di chiudere i battenti dei suoi punti vendita in tutta la Russia in reazione dell’invasione dell’Ucraina, Gorbunov ha pensato a un metodo alternativo per garantire ai consumatori russi i popolari vestiti del marchio spagnolo: importarli lui stesso.

A dire la verità “l'idea di iniziare a vendere Zara è venuta a mia moglie”, ha ammesso Gorbunov ricordando il desiderio della consorte “che i vestiti tornassero” nei negozi russi. Armato di buona volontà, l’imprenditore si è messo in contatto con un venditore Zara del Kazakistan e ha importato un lotto di vestiti e articoli per la casa (rigorosamente Zara Home) per un valore di 1,5-2 milioni di rubli, intorno ai 30mila euro. Gli articoli saranno presto a disposizione dei clienti nel negozio che Gorbunov aprirà nelle prossime ore.

Per quanto il modello di business possa essere definito da tanti come disonesto e mirato a portare in Russia i prodotti delle aziende che hanno scelto di non avere più nulla a che fare con il Paese invasore, Gorbunov ha pochi dubbi: ”È tutto ufficiale, si tratta di importazione parallela”. “Non compriamo di tutto - ha aggiunto - abbiamo anche un designer che sceglie cosa acquistare dalle ultime collezioni: non vogliamo semplicemente riempire il nostro negozio di capi Zara”.

Al netto delle buone intenzioni di chi prende parte al nuovo modello di business ‘made in Russia’, è bene ricordare che l’Unione europea ha vietato l’esportazione verso la Federazione di una lunga serie di beni di lusso. Ciononostante, i ‘paperoni’ di Mosca sarebbero ancora in grado di acquistare auto Mercedes, BMW e Range Rover attraverso intermediari che le importano dai Paesi terzi. Una di queste società, chiamata Auto Dealer University, riesce a far arrivare a Mosca auto di lusso da Dubai, India, Cina o Sud America. 

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Lo stesso avviene con i prodotti Apple, un’altra big che ha scelto di abbandonare il mercato russo. Nei negozi re:store della capitale russa gli iPhone 13 Pro e Pro Max non hanno mai smesso di essere venduti. Il personale ha ammesso che ci sarà un leggero ritardo sull’arrivo dell'iPhone 14, in uscita a settembre. "Ci vorrà circa un mese, quindi arriveranno ad ottobre", ha detto al Guardian un addetto alle vendite.

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