Cosa spera di ottenere Meloni dal Vertice Ue di oggi
Ucraina, economia ed energia tra i dossier al tavolo dei leader. Poi il passaggio sui migranti e in conclusione l'Eurosummit, dove potrebbe emergere il ritardo italiano sulla riforma del Mes
Industria, economia e migranti. Questi sono i tre temi che stanno più a cuore a Giorgia Meloni oggi in viaggio verso Bruxelles, dove parteciperà al vertice con gli altri leader Ue. La riunione del Consiglio europeo si aprirà con la partecipazione straordinaria del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Durante la parte dell'incontro dedicata all'Ucraina, dossier ormai sempre presente ai tavoli Ue, Volodymyr Zelensky interverrà in video-collegamento. La lista degli ospiti si conclude con Christine Lagarde, presidente della Bce, che parteciperà all'Eurosummit, il vertice dei capi di Stato e di governo dei venti Paesi con la moneta unica, previsto per domani in conclusione del vertice.
I timori dell'industria
Per il resto del tempo i ventisette leader Ue si confronteranno principalmente sui temi economici e sulla competitività del continente. La Commissione, su richiesta dei governi, ha presentato la settimana scorsa il Net zero industry act, il piano industriale per traghettare l'Ue verso un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale. Ma gli Stati membri, più che per il destino di lungo periodo del pianeta, sembrano più preoccupati delle recenti difficoltà del mercato europeo. "Se guardiamo agli investimenti stranieri, la situazione in Europa è tragica, con un calo del 6% che si verifica proprio mentre negli Usa c'è un incremento del 6%", ha lamentato ieri il presidente di BusinessEurope (la Confindustria europea), Fredrik Persson.
La battaglia per un nuovo Fondo
L'Italia spera di uscire da questo dibattito con una promessa in tasca: quella che verrà introdotto un Fondo europeo di sovranità capace di stanziare sussidi per le economie Ue che non possono permettersi gli aiuti di Stato. Lo scorso anno oltre l'80% degli aiuti pubblici consentiti da Bruxelles sono andati alle aziende di due Paesi: Francia e Germania. Meloni, nella battaglia sulla parità di condizioni per poter competere nel mercato unico, potrebbe trovare diversi alleati. Ma per fare passi avanti serve una proposta della Commissione che non è attesa prima di maggio.
La riforma del Patto
L'altro dossier economico al quale l'Italia guarda da vicino è la riforma del Patto di stabilità. Per scongiurare il ritorno alle vecchie regole che limitano fortemente la spesa pubblica (congelate dall'inizio della pandemia ma tecnicamente ancora in vigore) i Ventisette devono trovare entro l'anno una quadra sul nuovo Patto, e dunque sui piani di riduzione del debito per i Paesi che, come l'Italia, hanno accumulato un passivo troppo alto negli ultimi anni. Roma punta a piani più lunghi, fino a sette anni, flessibili e adattabili strada facendo alle circostanze. I Paesi frugali vogliono garanzie per evitare attacchi speculativi che, in caso di nuove crisi, metterebbero a rischio la tenuta dell'intera Eurozona. Anche su questo tema la discussione non sarà risolutiva, ma permetterà di capire gli equilibri e i margini di riforma dell'accordo.
Alta tensione sull'energia
Al tavolo dei leader si parlerà anche di energia, con la recente proposta di riforma del mercato dell'elettricità che finora non ha suscitato l'entusiasmo dei leader. Su questo tema sembra alto il rischio di uno scontro tra Francia e Germania sul futuro ruolo delle centrali nucleari nella decarbonizzazione dell'economia europea.
Dossier migranti
Poi ci sono i migranti: il tema non è previsto tra quelli principali in agenda, ma come semplice punto informativo. Ursula von der Leyen informerà i leader sui passi in avanti verso le nuove regole comuni sulla gestione europea dei flussi e il premier svedese Ulf Kristersson, presidente di turno del Consiglio Ue, seguirà con un intervento sui dossier in discussione. "Non ci attendiamo un ampio dibattito perché la tabella di marcia è chiara, c'è un programma definito che va applicato", ha tagliato corto un alto funzionario Ue alla vigilia dell'incontro. Ma con la strage di Cutro ancora sullo sfondo, non è detto che il tema si esaurisca in pochi minuti. L'Italia, a quanto si apprende, ritiene fondamentale un preciso impegno a dare rapida attuazione alle soluzioni europee individuate nel precedente Consiglio europeo. L’obiettivo di Meloni resta quello di prevenire le partenze irregolari, arginare il traffico di esseri umani, dedicare adeguate risorse finanziarie, collaborare con i principali Paesi di origine e transito dei migranti, aumentare i rimpatri, incentivare la migrazione legale e i corridoi umanitari. Tuttavia, dall'altra parte d'Europa, si fa sempre più forte la richiesta di una maggiore stretta sui cosiddetti movimenti secondari, ovvero sugli spostamenti dei migranti dalla nazione di primo ingresso nell'Europa ad altri Paesi del blocco. Di qui l'attesa per quello che potrebbe essere molto di più di un semplice punto informativo.
Migranti, la "nuova Libia" che preoccupa Meloni e l'Europa
Lo spettro del Mes
Infine c'è l'Eurosummit, nel quale si parlerà anche delle recenti crisi che hanno colpito tre istituti bancari negli Usa (Silicon Valley Bank, Signature Bank e Silvergate Bank) e uno in Europa (la svizzera Credit Suisse). Nel dibattito emergerà probabilmente la necessità di fare progressi sull'Unione bancaria e dunque sulla riforma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, il fondo creato appositamente per aiutare Stati in difficoltà finanziarie (ad esempio in seguito a una crisi delle banche). Un tema sul quale l'Italia si trova in una posizione difficile, essendo l'unico Paese dell'Eurozona a non aver ancora approvato la riforma, e di cui presumibilmente Meloni non avrebbe grande piacere di discutere al tavolo dei leader Ue.