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Martedì, 16 Aprile 2024
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L'Ue dice no ai voucher: per i viaggi cancellati resta il diritto al rimborso economico

Nonostante la crisi che ha colpito il turismo Bruxelles ha stabilito che i diritti dei viaggiatori non si toccano. Ma sui buoni propone delle modifiche per renderli una scelta più convenienti per i cittadini

La pandemia di coronavirus e le restrizioni ai viaggi che ne sono conseguite, hanno portato alla cancellazioni di migliaia di voli, ma anche viaggi in treno e pullman. Le compagnie di trasporti si sono trovare a dover far fronte a un'enorme e inaspettata quantità di richieste di rimborsi, e molte di loro hanno cominciato a offrire ai passeggeri solo la possibilità di un voucher, che consente l'acquisto di un nuovo biglietto ma soltanto con la stessa compagnia.

I rimborsi non si toccano

Le regole europee però sono chiare: per i voli cancellati i cittadini europei hanno diritto di poter richiedere, se lo preferiscono, il rimborso economico dei soldi spesi. Su questo punto, nonostante le pressioni del settore, la Commissione europea ha deciso di non fare alcun passo indietro: la norma resta nonostante la crisi. “I consumatori europei possono stare tranquilli: la Commissione non declasserà i loro diritti per il rimborso dei viaggi annullati”, ha assicurato il commissario per la Giustizia e i consumatori, Didier Reynders, spiegando però che Bruxelles raccomanda di “rendere i buoni più interessanti per coloro che hanno scelto questa opzione”, auspicando nello stesso tempo che “la libertà di movimento, che è il diritto che i cittadini europei apprezzano di più”, possa essere ripristinato “non appena le circostanze lo consentano”.

Voucher più convenienti

Bruxelles oggi ha pubblicato le sue raccomandazioni nelle quali ha ribadito questo diritto ma ha anche chiesto di fare in modo che i voucher diventino un'alternativa praticabile e più attraente, in modo che le persona possano essere spinte e non costrette a preferirli. Per farlo afferma che i buoni volontari dovrebbero essere protetti dall'insolvenza dell'emittente, con un periodo di validità minimo di 12 mesi, ed essere rimborsabili dopo un massimo di un anno, se non riscattati. Dovrebbero inoltre fornire ai passeggeri una flessibilità sufficiente, consentire loro di viaggiare sulla stessa rotta alle stesse condizioni di servizio o per chi ha prenotato un pacchetto turistico di poter godere in futuro dello stesso tipo di servizi o di qualità equivalente. I voucher poi dovrebbero anche essere trasferibili a un altro viaggiatore.

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