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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Coronavirus, Ue: "Qui nessuna vittima, ma 95 morti per morbillo"

La direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie rassicura: "Situazione sotto controllo, Pechino non sembra aver nascosto informazioni"

La situazione nell'Unione europea è "sotto controllo": il coronavirus non ha fatto vittime nei Paesi membri dove vi sono stati i casi di contagio, ma in compenso negli ultimi 3 anni il morbillo ha causato 95 morti. E questo nonostante sul mercato vi sia "un vaccino, che è poco costoso e molto efficace". A dirlo è Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

"Situazione sotto controllo"

Durante un'audizione in commissione Ambiente e salute del Parlamento europeo, Ammon ha rassicurato i deputati sull'epidemia partita dalla Cina: "La strategia attuale - ha spiegato - è prevenire il contagio quando i casi sono importati e contenere la diffusione, fino ad ora la sensazione è che i protocolli che abbiamo attivato siano adatti a questa strategia e che i paesi membri dell'Ue li stiano seguendo. Se c'è una ulteriore diffusione, strategia e protocolli dovranno essere adattati alla nuova situazione". "Abbiamo stimato un periodo di incubazione tra i tre e i dodici giorni e mezzo - ha aggiunto - ma dobbiamo adattare queste stime a come evolve la situazione nel tempo".

No allarmismi

Ammon invita a mettere da parte gli allarmismi, come la richiesta arrivata da alcune parti di bloccare la libera circolazione delle persone all'interno dell'Ue, sospendendo gli accordi di Schengen: "Non c'è nessuna giustificazione sul piano scientifico", ha tagliato corto. "C'è una probabilità da moderata ad elevata che vedremo ulteriori casi importati nell'Ue - ha proseguito - Se questi casi vengono rilevati presto e vengono adottate misure appropriate, in particolare nei contesti sanitari, la probabilità di osservare ulteriori limitate trasmissioni da uomo a uomo nell'Ue è stimata da molto bassa a bassa. Se queste misure non vengono applicate e i casi vengono rilevati tardi allora il rischio di trasmissione secondaria è stimato essere alto".

"Da Cina no informazioni nascoste"

La direttrice dell'Ecdc 'assolve' anche la Cina dalle accuse di aver nascosto le informazioni sul coronavirus: l'aumento dei casi segnalati "per me non vuol dire necessariamente che qualche informazione viene nascosta, solo che c'è una migliore diagnostica" della malattia. "Non abbiamo indicazioni che suggeriscano che le informazioni vengono nascoste: e, se lo fossero, probabilmente non lo sapremmo. Ma possiamo contare solo sulle informazioni che abbiamo". "Naturalmente, monitoriamo e se vediamo discrepanze le segnaliamo, ma finora non abbiamo visto nulla che possa far sorgere dubbi" sulla veridicità dei casi comunicati dalle autorità cinesi, conclude Ammon.

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