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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Danimarca

“Coppie di migranti separate illegalmente”: ex ministra condannata a due mesi di prigione

I coniugi venivano costretti a vivere lontani se uno dei due era minorenne. Il caso di una 17enne incinta allontanata dal marito ha contribuito al clima d’indignazione verso la politica liberale

Inger Stojberg, ministra all’Immigrazione della Danimarca dal 2015 al 2019, è stata condannata a 60 giorni di carcere per aver separato illegalmente 23 coppie di migranti. Nel 2016 la ministra aveva adottato un’ordinanza che stabiliva la separazione obbligatoria delle coppie di coniugi rifugiati nel Paese qualora uno dei due risultasse ancora minorenne. Per effetto del provvedimento, una migrante siriana di 17 anni venne costretta a vivere separata dal marito 26enne per quattro mesi nonostante la giovane donna fosse incinta.

Il caso della coppia siriana separata dalle autorità nonostante la dolce attesa ha scatenato l'ondata di indignazione dell’opinione pubblica che, anni dopo, ha spinto il Parlamento di Copenaghen a votare per l’impeachment dell’ex ministra e dunque per il processo davanti a una Corte speciale. Dei 26 giudici chiamati ad esprimersi sul caso, 25 hanno ritenuto che l'ordine del 2016 fosse illegale. Il caso è stato il primo processo di impeachment della Danimarca negli ultimi tre decenni e solo il sesto in tutta la storia del Paese.

Il provvedimento firmato da Stojberg, allora esponente del partito liberale Venstre, faceva parte di una linea dura sull'immigrazione rappresentata da dozzine di restrizioni. Quella che ha portato alla condanna dell’ex ministra era stata adottata con l’obiettivo di contrastare i matrimoni precoci. Quando il verdetto di colpevolezza è stato letto dal presidente del tribunale Thomas Roerdam, hanno riferito i media danesi, l'ex ministra è rimasta senza parole per lo shock. I pubblici ministeri si sono invece detti soddisfatti del “verdetto storico”. La sentenza non potrà essere impugnata e la pena detentiva è incondizionata, il che significa che andrà scontata.

Lo scorso febbraio Stoejberg si era dimessa dalla carica di vicesegretaria del partito liberal-conservatore Venstre dopo che i suoi stessi colleghi di partito avevano votato per metterla sotto accusa. L’attuale deputata indipendente potrebbe presto perdere il suo seggio con un prevedibile voto in Aula per rimuoverla dal Parlamento.

I guai giudiziari dell’ex ministra sono iniziati nel 2016, quando la coppia siriana ha denunciato al difensore civico danese di essere stata collocata in centri di asilo separati. Le indagini hanno concluso che la loro separazione, così come le altre 22 ordinate dal provvedimento firmato da Stoejberg, erano illegali. Le leggi nazionali e internazionali prevedono infatti che questi casi vengano valutati individualmente. Tale requisito venne ignorato causando - secondo i giudici - una violazione dei diritti umani. “Non ho perso solo io, ma anche i valori danesi”, ha detto l’ex ministra ai giornalisti fuori dal tribunale, dopo essersi ripresa dallo shock della sentenza. Stoejberg ha poi garantito che avrebbe accettato la punizione “senza rimpianti”.

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