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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Contratto con AstraZeneca ereditato da Italia e Germania", l’Ue ‘scarica’ le colpe del caos vaccini

La direzione Salute della Commissione europea ricorda che i primi a siglare l’accordo con la casa farmaceutica sono stati i quattro Paesi dell’alleanza per il vaccino. E Speranza lo presentò durante gli Stati Generali a Villa Pamphili

Il contratto firmato dalla Commissione europea con la casa farmaceutica AstraZeneca - già finito sotto i riflettori per una serie di ambiguità legali - è stato “ereditato da quello già siglato dall'alleanza dei vaccini composta da Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi”. A ricordarlo è stata Sandra Gallina, la direttrice del dipartimento Salute della Commissione europea, diventata famosa negli ultimi mesi come la funzionaria che ha tenuto testa ai BigPharma nel corso delle complesse trattative che - per ora - hanno assicurato all’Ue fino a due miliardi di dosi di vaccini anti-Covid. La precisazione di Gallina arriva a pochi giorni dalla pubblicazione del contratto con la casa farmaceutica anglo-svedese che ha ridotto le forniture agli Stati Ue “al 25-30% di quello che era stato promesso in origine”, ha aggiunto l’alta funzionaria Ue. 

Il contratto dell'alleanza

Lo scarso contributo alle campagne di vaccinazione “pone un grande problema”, ha ricordato Gallina nel corso di un’audizione di fronte alla commissione Bilanci del Parlamento europeo, perché “era previsto che (AstraZeneca, ndr) offrisse un numero di milioni di dosi a tre cifre”. Interrogata dagli eurodeputati sulle responsabilità dell’esecutivo Ue nella stesura del contratto con la casa farmaceutica, ritenuto da tanti troppo ‘permissivo’ sui ritardi dell’azienda, la funzionaria ha però puntato il dito contro coloro che l’avevano sottoscritto per primi, ovvero i ministri della Salute di Italia, Germania, Francia e Paesi Bassi. In effetti, i quattro Paesi avevano costituito un’alleanza per i vaccini prima che Bruxelles iniziasse le trattative con le grandi case farmaceutiche che alla fine della scorsa primavera avevano già in mano promettenti ricerche sul vaccino anti-Covid. Il contratto siglato a inizio giugno dall’alleanza dei quattro Paesi con AstraZeneca venne poi ‘convertito’ in un contratto con l’Ue.

L'annuncio

Tra i primi a vantarsi del successo dell’alleanza fu proprio il ministro italiano della Salute, Roberto Speranza, che nel corso degli Stati Generali a Villa Pamphili il 13 giugno scorso ha annunciato di aver sottoscritto, assieme agli altri tre ministri ‘alleati’, “un contratto con AstraZeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea”. “L’impegno - disse il ministro in quell’occasione - prevede che il percorso di sperimentazione, già in stato avanzato, si concluda in autunno con la distribuzione della prima trance (la parola esatta sarebbe tranche, ndr) di dosi entro la fine dell’anno”. Com’è noto il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) al vaccino di AstraZeneca è arrivata solo venerdì scorso e le dosi arriveranno, ma in misura decisamente inferiore a quanto atteso in origine. 

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