Contratti collettivi per i rider: ecco la proposta della Commissione Ue contro i finti autonomi
Le attuali regole europee equiparano i lavoratori delle piattaforme alle imprese e impediscono la contrattazione di gruppo per migliorare le condizioni lavorative e salariali
Le attuali regole Ue in materia di concorrenza non riconoscono il diritto alla contrattazione collettiva per i lavoratori autonomi delle piattaforme digitali. Ad ammetterlo è stata la stessa Commissione europea che, assieme alla proposta di direttiva che riconosce tutele più forti ai lavoratori delle piattaforme digitali, come i rider della consegna a domicilio, oggi ha presentato un piano di riforma delle sue regole sull’antitrust. L’obiettivo di Bruxelles è quello di adottare “nel secondo trimestre del 2022” le norme necessarie per consentire anche ai cosiddetti ‘finti’ autonomi di avvalersi della contrattazione collettiva per migliorare le loro condizioni lavorative e salariali.
Assieme alla proposta di cui si conoscevano i dettagli da settimane, la Commissione europea stamattina ha invitato cittadini, imprese, parti sociali, mondo accademico, enti governativi e portatori di interessi a presentare osservazioni sul progetto di orientamenti relativi all'applicazione del diritto dell'Ue in materia di concorrenza ai contratti collettivi. Una consultazione finalizzata a colmare il vuoto legislativo che attualmente equipara il trattamento di un rider che consegna pasti per campare a una grande azienda.
“I contratti collettivi - si legge nella nota della Commissione - sono un importante strumento per migliorare le condizioni di lavoro. Tuttavia, i lavoratori autonomi sono considerati in linea di principio 'imprese' e rischiano di violare l'articolo 101 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea se negoziano collettivamente i propri onorari e altre condizioni inerenti alle loro attività", ha precisato la Commissione.
Di qui la necessità di modificare le regole per estendere agli autonomi che lavorano a determinate condizioni il diritto di potersi avvalere della contrattazione collettiva. Nella comunicazione che dà il via alla consultazione, la Commissione ha incluso un'ampia gamma di lavoratori autonomi individuali:
- persone economicamente dipendenti o che lavorano fianco a fianco con altri lavoratori nel mondo online e offline;
- persone che lavorano mediante piattaforme o che negoziano le proprie condizioni di lavoro con controparti di un certo peso economico;
- persone che partecipano ad accordi di contrattazione collettiva conformemente alla direttiva sul diritto d'autore e alle disposizioni nazionali in materia di diritto del lavoro.
Gli interessati possono presentare osservazioni entro il 24 febbraio 2022. Dopodiché la Commissione valuterà il contributo dei portatori di interessi al fine di pubblicare la versione definitiva degli orientamenti nel secondo trimestre del 2022. Gli orientamenti definitivi vincoleranno la Commissione nella successiva interpretazione e applicazione delle regole di concorrenza dell'Ue.