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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lo scandalo / Francia

Sotto inchiesta i principali consulenti di Macron: “Riciclavano denaro”

Lo studio privato statunitense McKinsey, che ha contribuito a elaborare la strategia vaccinale contro il coronavirus, nel mirino della Procura finanziaria francese

A pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali in Francia cade una tegola sulla campagna di Emmanuel Macron. Una delle società private che gli hanno fatto consulenza nell'ultimo quinquennio, una cosa che ha già fatto alzare più di qualche sopracciglio nel Paese, è adesso accusata di riciclo di denaro e evasione fiscale. La Procura finanziaria nazionale (Pnf) ha annunciato di aver aperto un'inchiesta preliminare il 31 marzo scorso contro McKinsey, lo studio privato americano che secondo un rapporto del Senato francese ha avuto un'influenza eccessiva nelle decisioni prese dal Macron e dal governo di Parigi negli ultimi cinque anni. I reati ipotizzati sono “riciclaggio aggravato” e frode fiscale, in altre parole riciclaggio di denaro proveniente da evasione fiscale. Si tratta di un reato punibile con una multa fino a 375mila euro e con la reclusione fino a cinque anni.

Al momento non ci sono altri dettagli né si conoscono gli indagati, ma secondo i media l'inchiesta mira a fare luce sullo status fiscale dell'azienda americana, che è sospettata di non aver pagato tasse sul territorio francese nell'ultimo decennio nonostante solo nel 2020 vi abbia fatturato 329 milioni di euro. L'azienda si è difesa assicurando di "aver rispettato l'insieme delle regole fiscali e sociali del Paese" e di "aver versato l'imposta sulle società negli anni in cui lo studio ha realizzato dei profitti in Francia". Il governo è preso di mira in particolare per aver chiesto aiuto allo studio nell'elaborazione della strategia vaccinale contro la diffusione del contagio di Covid-19. Nonostante le rilevazioni, il ministro della Salute Olivier Veran ha riferito al Parlamento "di non aver preso mai preso decisioni in materia di contrasto alla pandemia sotto l'influenza di McKinsey".

I rivali accusano l'amministrazione di Macron di spendere generosamente i soldi dei contribuenti in aziende internazionali che pagano poco o in Francia, e il presidente, per tutta risposta, ha invitato "chiunque creda che siano state commesse irregolarità a rivolgersi alla giustizia". Secondo un rapporto del Senato del mese scorso, i ministeri hanno più che raddoppiato la spesa per consulenti esterni da 379 milioni di euro nel 2018 a 894 milioni di euro lo scorso anno.

La scorsa settimana il governo ha affermato di non avere "nulla da nascondere" per quanto riguarda il suo utilizzo di consulenti, tra cui McKinsey, ma il Senato, che è dominato dai conservatori, ha affermato che sta avviando un'azione legale proprio contro lo studio statunitense, sostenendo che un dirigente della società ha dato una falsa testimonianza quando ha detto ai senatori che l'azienda stava pagando le tasse dovute alla Francia. L'azienda aveva precedentemente affermato che il suo ramo francese ha pagato 422 milioni di euro (465 milioni di dollari) in tasse e oneri sociali dal 2011 al 2020, senza specificare se ciò includesse tasse aziendali.

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