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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il giallo degli sms tra von der Leyen e Pfizer: aperta inchiesta, ma la Commissione Ue li tiene segreti

Lo scambio di messaggi è avvenuto durante i negoziati per la fornitura di milioni di dosi anti-Covid all’Unione europea

La mediatrice europea, Emily O’Reilly, ha chiesto alla Commissione di avere accesso allo scambio di sms tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, durante i negoziati sul contratto di fornitura all’Ue di milioni di dosi anti-Covid. I contatti informali tra il numero uno della casa farmaceutica e la presidente della Commissione europea erano stati resi noti dal New York Times lo scorso aprile. 

Tuttavia, quando è stata presentata una richiesta di accesso ai messaggi, la Commissione non ha diffuso il contenuto degli sms sostenendo “di non avere registrazioni” dei testi. L'esecutivo Ue ha anzi affermato di non essere obbligata a “conservare ogni singolo documento” delle comunicazioni della presidente, tantomeno gli sms, che la Commissione considera comunicazioni “di breve durata”. 

La mediatrice europea è intervenuta facendo valere la sua funzione: ricevere le denunce di qualsiasi cittadino dell’Unione riguardanti la condotta delle istituzioni Ue e far valere, se fondate, le richieste nei confronti della pubblica amministrazione europea, dal livello più basso fino al vertice.

O'Reilly ha dunque replicato alla Commissione chiedendo un incontro “necessario” tra il suo team di inchiesta e i funzionari che lavorano con von der Leyen. Durante il faccia a faccia, che “avrà luogo prima dell'8 ottobre”, lo staff della presidente dovrà spiegare “la sua politica sulla conservazione delle registrazioni dei messaggi di testo e come questa politica viene attuata nella pratica”, ha chiesto la mediatrice europea. O'Reilly ha inoltre chiesto ai funzionari se, dopo la richiesta di accesso agli atti, si siano attivati per cercare gli eventuali messaggi. 

“Sebbene non sia né fattibile né auspicabile per i membri del personale” dell’Ue “registrare tutti i messaggi di testo inviati o ricevuti nella loro capacità professionale, l'amministrazione dell'Ue è tenuta al rispetto del diritto dell'Ue" e dunque "a redigere e conservare la documentazione relativa alla propria attività, per quanto possibile e in modo non arbitrario e prevedibile”, ha sottolineato la mediatrice. Di qui la richiesta di chiarimenti di fronte alla decisione della Commissione di non consentire l’accesso alle comunicazioni della presidente nello svolgimento delle sue funzioni.

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