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Venerdì, 29 Marzo 2024
La proposta

Come la legge europea sugli imballaggi cambierà le nostre abitudini

Bruxelles presenta oggi le nuove norme sul riutilizzo del packaging di alimenti e bevande: ecco cosa sapere

Prendere un caffè da asporto in un bicchiere di plastica o gettare nella spazzatura i contenitori di una cena ordinata a domicilio potrebbero diventare ricordi del passato. La Commissione europea oggi presenterà le nuove regole sul riutilizzo degli imballaggi all'interno di un ampio pacchetto legislativo sull'economia circolare. Le proposte di Bruxelles finora hanno interessato soprattutto l'industria del packaging, un settore importante del made in Italy, che ha combattuto apertamente le scelte della Commissione ottenendo una parziale retromarcia. Ma cosa cambierà per i consumatori?

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Fermo restando che i commissari europei devono ancora adottare il pacchetto, secondo le anticipazioni le nuove regole introdurranno obiettivi minimi di riutilizzo degli imballaggi. Tornando all'esempio del caffè da asporto, Bruxelles dovrebbe chiedere che almeno due bicchieri su dieci entro il 2030 (e otto su dieci entro il 2040) siano fatti di un materiale che ne consenta il riutilizzo. È dunque probabile che i primi bar che si adatteranno alle nuove norme comincino a chiedere una 'cauzione' al rilascio del prodotto che verrà resa quando il bicchierino, lavabile e riutilizzabile, sarà reso al bancone. 

Un sistema che per certi versi ricorda quanto già avviene in diversi concerti o festival dove i clienti devono pagare per avere un bicchiere riutilizzabile che li accompagna per la durata dell'evento, alla fine del quale restano due opzioni: tenere il bicchiere per continuare a usarlo a casa o renderlo alla cassa per riavere indietro la tariffa. In entrambi i casi, un bicchiere che non viene buttato per terra o alla spazzatura, dal punto di vista ambientale, è una situazione win-win. Il successo su scala europea di un sistema di questo tipo dipenderà da tanti fattori, il primo dei quali è la risposta dei consumatori. 

"La pressione globale sulla sostenibilità da parte delle autorità di regolamentazione e dei consumatori sta portando a un rinnovato interesse per le soluzioni riutilizzabili all'interno della catena del valore degli imballaggi", ha fatto notare un recente studio pubblicato da McKinsey. Tuttavia, "senza un cambiamento di traiettoria, prevediamo che il mercato globale raggiungerà solo il 5% di penetrazione o meno entro il 2030, anche se questo varierà in base alla regione e all'uso finale", ha fatto notare la società di consulenza.

I fattori che possono invertire la tendenza "includono l'aumento della domanda dei consumatori di soluzioni veramente circolari, la regolamentazione che promuove il riutilizzo e l'adattamento di prodotti e negozi per accogliere imballaggi riutilizzabili". 

Dal punto di vista della regolamentazione, alcuni Paesi Ue sono già intervenuti. Ad esempio, "in Francia sono stati introdotti obiettivi di riutilizzo specifici (5% entro il 2023 e 10% entro il 2027) con una maggiore attenzione alla standardizzazione dei contenitori come fattore abilitante. E a partire da gennaio 2023 sarà inoltre vietato servire soluzioni monouso". La spinta del legislatore verso il riutilizzo si è già fatta sentire anche in Germania dove "ristoranti, bistrot e café che vendono cibo o bevande da asporto dal 2023 saranno obbligati a offrire i loro prodotti anche in imballaggi riutilizzabili". Di qui l'azione Ue che mira ad allineare tutta l'Europa sugli standard fissati dalle due maggiori economie portandoli a un livello ancora più ambizioso. Resta da vedere come e quando questi cambiamenti avranno un impatto nella vita quotidiana dei cittadini europei.

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