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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La storia / Ucraina

Combatté coi curdi contro l'Isis e poi con gli ucraini, costretto ad arrendersi ai russi

Il britannico Aiden Aslin da anni sosteneva le battaglie che riteneva essere giuste e dal 2018 si era arruolato nelle truppe di Kiev. Stava partecipando alla difesa della città di Mariupol

Da anni partecipava a conflitti in diverse parti del mondo, per supportare le cause che riteneva giuste, prima arruolandosi nelle milizie curde contro lo Stato islamico in Siria e poi con quelle ucraine contro i separatisti filorussi del Dombass. Adesso il britannico Aiden Aslin è stato costretto ad arrendersi alle truppe di Vladimir Putin. La famiglia del 28enne di Newark nel Nottinghamshire in Inghilterra, ha spiegato che il giovane combatte in Ucraina da quando si è trasferito lì nel 2018 ed è diventato un marine nell'esercito del Paese. La sua unità era stata assegnata alla difesa della città assediata di Mariupol, che è stata pesantemente bombardata dalla Russia.

Gli aggiornamenti dalla guerra in diretta

Sua madre Ang Wood ha detto che suo figlio le ha confessato che non aveva altra scelta se non quella di arrendersi. "Mi ha chiamato e ha detto che non avevano più armi per combattere", ha raccontato la donna alla Bbc. "Amo mio figlio, è il mio eroe, hanno combattuto in modo infernale", ha aggiunto. Aslin è un ex operatore sanitario che in precedenza aveva combattuto con le unità armate curde Ypg (Unità di Protezione Popolare), nella loro guerra contro le milizie islamiche dell'Isis in Siria, nel territorio autonomo de facto del Rojava.

Dopo aver lavorato anche per tre mesi in un campo profughi in Grecia, nel settembre del 2017 era ritornato in Inghilterra, dove era anche stato inizialmente arrestato e sospettato di essere un 'foreign figher', per poi ripartire l'anno successivo alla volta dell'Ucraina dove aveva deciso di combattere contro i separatisti del Dombass. Ha una fidanzata ucraina e ora ha la doppia cittadinanza. Brennan Philips, un suo amico che ha parlato con lui anche al telefono, ha detto alla Bbc di averlo sentito "forte e di buon umore". "Mi ha chiamato e mi ha detto 'non abbiamo cibo, rifornimenti, munizioni, siamo completamente circondati, dobbiamo arrenderci'".

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