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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coltivare cannabis per uso ricreativo: ecco gli 8 Paesi dove è legale farlo

La Corte costituzionale ha bloccato la depenalizzazione in Italia. Ma in alcuni Stati il movimento antiproibizionista ha portato a casa la vittoria

Lo stop della Corte costituzionale al referendum sulla cannabis ha fatto tramontare l’ipotesi di depenalizzazione del reato di coltivare la pianta 'proibita' in Italia. Una scelta, quella dei giudici, segnata dalle polemiche sulla formulazione del quesito che, a detta di presidente della Corte Giuliano Amato, avrebbe aperto alla possibilità di produrre altre droghe pesanti. Sbarrata la strada al referendum, agli aspiranti coltivatori di cannabis non resta altro che ispirarsi al processo di depenalizzazione portato a termine in una manciata di altri Paesi. 

Malta è l’unico Stato membro dell’Unione europea ad aver legalizzato la cannabis, spingendosi oltre le politiche di tolleranza dei Paesi Bassi. Ai sensi delle nuove regole approvate lo scorso 14 dicembre, è stata depenalizzata anche la coltivazione per uso personale. Ai cittadini maggiorenni è dunque consentito di coltivare fino a quattro piante per casa, mentre il quantitativo massimo permesso per il trasporto è pari a sette grammi. Resta illegale fumare cannabis in pubblico o davanti ai bambini, con multe per i trasgressori dai 300 ai 500 euro. Il recente ok alla legalizzazione della sostanza ha consentito a Malta di battere il Lussemburgo nel ‘derby’ Ue dei Paesi ‘pro-cannabis’. Il Granducato ha infatti annunciato il via libera alla coltivazione e al consumo per uso ricreativo, ma manca ancora il voto finale alla Camera per consentire l’entrata in vigore del provvedimento.

Dal primato europeo a quello mondiale: nel 2013 l'Uruguay è diventato il primo Paese a legalizzare completamente l'uso ricreativo della cannabis a livello nazionale. Ogni uruguaiano maggiore di età può coltivare fino a sei piante in casa, ma il raccolto non deve superare i 480 grammi di sostanza all’anno. Inoltre chi fa uso ricreativo (dunque non terapeutico) della cannabis può registrarsi per acquistare ‘erba’ attraverso i club o le farmacie.

Dal Sud America al Sudafrica. A metà settembre 2018, la Corte costituzionale sudafricana ha depenalizzato la coltivazione e l'uso della cannabis nei luoghi privati. Anche se l'uso personale della sostanza è stato completamente depenalizzato, la vendita o l'acquisto di cannabis, insieme a tutti i prodotti derivati, rimane illegale.

Sempre dall’autunno del 2018 anche in Canada è diventato legale coltivare fino a quattro piante di cannabis per casa ai fini dell’utilizzo personale della sostanza. Il limite di possesso per uso personale è stato fissato a trenta grammi e il governo di Ottawa consente anche la produzione casalinga di prodotti a base di cannabis, come cibo e bevande, purché non vengano utilizzati solventi organici per creare prodotti concentrati. A partire dal 17 ottobre 2019 è legale anche la vendita di prodotti commestibili a base di cannabis.

Tornando in Europa, non si può dimenticare il caso della Catalogna. La regione autonoma della Spagna nel 2017 ha legalizzato la cannabis aprendo la strada, tra le altre attività, alla libera coltivazione. Ma la legge regionale è stata poi dichiarata incostituzionale dopo l’impugnazione del governo di Madrid. Tuttavia, la coltivazione di cannabis per uso personale in luoghi privati è ‘sopravvissuta’ al no dei giudici, ma a patto che le piante non siano visibili da luoghi pubblici, come dalla strada.

Nei Paesi Bassi, la vendita di cannabis e il suo consumo sono tollerati solo nei coffee shop autorizzati. Tuttavia l’approvvigionamento della sostanza è regolato in maniera vaga e difficile da applicare dai popolari punti vendita, diventati negli ultimi decenni vere e proprie mete turistiche. La legislazione ambigua ha favorito il mercato illegale della sostanza, tanto che il ‘modello olandese’ di tolleranza viene ormai citato come esempio negativo. Quanto alla coltivazione, la legge è più chiara: è infatti legale coltivare fino a cinque piante per uso personale.

Passando il confine meridionale dell’Olanda si arriva in Belgio, dove le regole sul consumo e produzione della cannabis sono molto meno liberali. La coltivazione della cannabis è infatti illegale, ma la legge considera il reato punibile per chi possiede almeno due piante. Di conseguenza, non è illegale possedere una pianta in casa per uso personale.

La coltivazione della cannabis è infine legale anche in diversi Stati degli Usa, come la California, il Colorado, il Maine, il Massachusetts e l'Alaska. Le regole variano da Stato a Stato e diverse amministrazioni consentono la coltivazione su licenza.

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