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Mercoledì, 27 Marzo 2024
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Non solo Roma, anche Barcellona 'assediata' dai cinghiali

Dall'inizio della pandemia è aumentata in maniera esponenziale la loro presenza in città, nella prima metà di quest'anno segnalati 700 incidenti

Le immagini dei cinghiali che scorazzavano liberamente per Roma hanno perseguitato l'ex sindaco, Virginia Raggi, e hanno spopolato sui social dove sono diventati protagonisti di decine e decine di meme. Ma la nostra capitale non è l'unica città che ha avuto problemi con questi grossi mammiferi. I cinghiali hanno infatti preso d’assalto, se così si può dire, anche un altro grosso centro urbano europeo: Barcellona. Nella città spagnola, una delle principali mete turistiche della nazione, il fenomeno è iniziato durante la pandemia e con il tempo è sempre peggiorato.

“Non abbiamo mai subito una simile invasione”: sono le parole, semplici ma eloquenti, di Luis Sanglas, residente di Pedralbes, uno dei quartieri dove il branco di mammiferi ungulati ha creato il caos, riportate da The Times. Sanglas ha aggiunto: “È urgente che il consiglio comunale prenda misure drastiche il più presto possibile”. Eventi di questo genere non sono affatto nuovi nella capitale catalana: qualche mese fa, la popstar 44enne Shakira è stata “derubata” della sua borsetta proprio da questi animali, mentre passeggiava in un parco con il figlioletto Milan, mentre un paio d’anni fa un cane è stato ucciso da dei cinghiali mentre tentava di difendere il suo padroncino di quattro anni da un loro assalto. Tre anni fa un poliziotto ha rimediato un proiettile al braccio, esploso per errore da un suo collega nel tentativo di fermare l’aggressione da parte di un maiale selvatico. Nel solo 2016, la polizia ha ricevuto ben 1.876 segnalazioni di cinghiali che attaccavano cani, mangiatoie per gatti o bloccavano il traffico cittadino.

I cinghiali in Spagna sono stimati in oltre un milione di esemplari nel Paese, una popolazione in rapida crescita anche considerando che le misure per controllare il loro numero sono state quasi abbandonate durante la pandemia. Le carenze di acqua piovana nella scorsa estate hanno ostacolato la crescita delle loro fonti di cibo tradizionali, soprattutto ghiande, aggravando la crisi al punto che intere bande di questi mammiferi hanno iniziato ad oltrepassare le recinzioni (anche elettrificate) poste a “difesa” dei luoghi pubblici: evidentemente la fame ha avuto la meglio sulla paura dell’uomo e di ambienti caotici e non naturali come le metropoli.

Da gennaio ad agosto 2021, sono stati registrati 728 incidenti che hanno coinvolto dei cinghiali, rispetto ai 588 dell’intero 2020. Alcuni ricercatori dell’Università autonoma di Barcellona hanno collaborato con i funzionari dell’amministrazione locale e hanno lanciato l’allarme: i cinghiali stanno diventando più aggressivi verso gli esseri umani. Avere questi mammiferi nei centri urbani è rischioso poiché “possono distruggere aree verdi e arredi urbani, causare incidenti stradali e aggressioni dirette e trasmettere malattie”. Lo studio indica anche che i cinghiali potrebbero abituarsi così tanto a scavare per i rifiuti alimentari umani che potrebbero abbandonare le fonti di cibo naturali.

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