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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Huawei nel mirino del Consiglio Ue: attenuare i rischi alla sicurezza nel 5G

L'avvertimento Usa: “Il Partito comunista cinese potrebbe rubare informazioni private o riservate o anche bloccare infrastrutture critiche come le reti elettriche”

Nell'affidamento della costruzione delle infrastrutture per le reti 5G i Paesi membri devono tenere conto del quadro legale e politico a cui i fornitori possono essere soggetti in Paesi terzi.

Le conclusioni

Né la Cina né la Huawei sono nominate direttamente ma è chiaro che a loro sono indirizzate le raccomandazioni contenute nelle conclusioni adottate dal Consiglio dell'Unione Europea sulle Telecomunicazioni. Il documento, pur senza nominarlo esplicitamente, sembra prendere di mira sia il gigante Huawei che altri fornitori cinesi della tecnologia per l'internet veloce del futuro. Il Consiglio dell'Ue enfatizza "l'importanza di salvaguardare la sicurezza e la resilienza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, in particolare per quel che riguarda il 5G, seguendo un approccio basato sul rischio". Dati i profondi cambiamenti che porterà il 5G e i timori per l'integrità delle reti e la confidenzialità e la privacy dei dati, l'Ue e gli Stati membri sono chiamati a "prestare particolare attenzione per promuovere la cybersicurezza di queste reti e di tutti i servizi che dipendono dalle comunicazioni elettroniche". Il Consiglio dell'Ue invita a "particolare attenzione ai profili di rischio di fornitori individuali" e a tenere conto dei "fattori non-tecnici come il quadro legale e politico a cui i fornitori potrebbero essere soggetti in paesi terzi".

Intelligence cinese

Diversi Stati membri hanno sollevato dubbi su Huawei per il rischio che il gigante cinese possa condividere informazioni sensibili con le autorità di Pechino. Recentemente la Cina ha introdotto una legge sulla sicurezza che impone alle organizzazioni, alle imprese e ai cittadini di "sostenere, cooperare e collaborare nel lavoro di intelligence". Gli Stati membri sono invitati dal Consiglio Ue a "considerare la necessità di diversificare i fornitori per evitare o limitare la creazione di una dipendenza" rispetto a un unico fornitore.

Appello Usa

Un appello all'Europa perché imponga una stretta è arrivato dagli Stati Uniti con il segretario di Stato, Mike Pompeo, che pubblicato sul sito web "Politico" un appello in cui ha ricordato che la società cinese Huawei "è implicata in attività di spionaggio nella Repubblica Ceca, in Polonia e nei Paesi Bassi, ha presumibilmente sottratto proprietà intellettuali da concorrenti stranieri in Germania, Israele, Regno Unito e Stati Uniti, ed è accusata di pratiche corruttive in paesi come l'Algeria, il Belgio e la Sierra Leone". Pompeo ha anche accusato Huawei di avere dei legami stretti con l'Esercito popolare di liberazione cinese e di ricevere importanti sussidi statali che consentono alla compagnia di abbassare ingiustamente i prezzi rispetto a quelli dei rivali di mercato. "Con le capacità del 5G, il Partito comunista cinese potrebbe utilizzare gli accessi di Huawei o Zte per rubare informazioni private o riservate o sfruttare delle 'interruzioni di trasmissione' per bloccare infrastrutture critiche come le reti elettriche", ha scritto Pompeo.

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