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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La chiesa ortodossa si ribella al lockdown: apriamo le chiese per celebrare l'Epifania

In Grecia il governo ha deciso una stretta che riguarda anche i luoghi di culto in cui saranno ammessi solo i sacerdoti e i sacrestani. Il Sinodo invita alla disobbedienza

È una vera e propria ribellione quella della chiesa ortodossa greca che ha sfidato il governo e annunciato che violerà il lockdown e le restrizioni imposte per combattere la pandemia di coronavirus, in vista delle celebrazioni del sei gennaio. "Ordiniamo a tutte le chiese di rimanere aperte per la festa dell'Epifania", ha detto il portavoce del Santo Sinodo, vescovo Anthinagoras, citato dall'emittente di stato Ert. Il prelato ha aggiunto che le chiese non chiuderanno nemmeno se interverrà la polizia.

La stretta

Lo scontro ha origine nella nuova stretta anti Covid varata dal governo greco il due gennaio, dopo una risalita dei contagi. Le restrizioni riguardano anche le chiese che, diversamente da Natale e Capodanno, non potranno accogliere fedeli questa settimana e saranno possibili messe con i soli sacerdoti e sacrestani. Prima delle festività natalizie, il governo di centrodestra di Atene, guidato da Kyriakos Mitsotakis, aveva detto che avrebbe allentato le restrizioni che sono in vigore dal sette novembre e consentito a tutti i luoghi di culto di celebrare, anche se con numeri di persone limitati. Ma con il sistema sanitario del Paese sotto pressione dopo un'ondata di casi di coronavirus, l'esecutivo ha annullato la decisione nel fine settimana dicendo che le restrizioni allentate durante il periodo festivo sarebbero imposte di nuovo in vista della riapertura delle scuole l'11 gennaio.

Le proteste

Il Santo Sinodo ha lamentato di non essere stato consultato, ricordando di aver rispettato tutte le regole per le messe, dall'obbligo della mascherina all'ampio distanziamento fra i fedeli. “Il sinodo non è d'accordo con le nuove misure del governo riguardanti il funzionamento dei luoghi di culto e insiste su quanto originariamente concordato con lo Stato", ha detto l'ente ecclesiastico in una nota, chiedendo anche "che la suddetta decisione sia assolutamente rispettata dallo Stato senza ulteriori indugi, tenendo in considerazione che tutte le misure igieniche previste sono state rispettate dai sacerdoti in migliaia di chiese in tutta la Grecia".

Lo sgomento del premier

La Chiesa ortodossa in Grecia deve "assumersi la responsabilita'" delle sue decisioni e "contribuire al grande sforzo per contenere l'impatto della pandemia", ha detto Mitsotakis, durante un incontro oggi con Geronimo II, primate della Chiesa ortodossa greca e arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia. Fonti vicine al primo ministro hanno riferito che il premier nell'incontro ha espresso il suo "sgomento" per la decisione del Sinodo e sottolineato "la necessità di una rigorosa attuazione delle misure e delle linee guida sulla sicurezza sanitaria". La Chiesa, ha sottolineato il premier, "ha l'obbligo, come ha fatto finora, di dare il buon esempio".

L'Epifania ortodossa

L'Epifania è una festa importante in Grecia e a differenza che nella religione cattolica non celebra l'arrivo dei re Magi ma il battesimo di Gesù. Per questo è tradizione che i sacerdoti gettino croci a mare, nei fiumi o nei laghi proprio per simboleggiare il battesimo. Centinaia di persone si tuffano in acqua per cercare di prendere la croce, che porterà salute e fortuna per tutto l'anno, una tradizione che però quest'anno non era in programma.

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