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Venerdì, 29 Marzo 2024
Rischio radiazioni / Ucraina

"Le truppe russe hanno sollevato nubi radioattive a Chernobyl. Ma erano senza protezioni"

I dipendenti della centrale raccontano che i soldati hanno attraversato le zone a rischio mettendo in pericolo la loro stessa vita: "Un suicidio"

Dopo aver conquistato il sito nucleare di Chernobyl, i soldati russi in marcia avrebbero alzato nuvole di polvere radioattiva in una zona altamente tossica, per giunta senza indossare protezioni adeguate, mettendo in pericolo la loro stessa vita. A riferirlo sono dei lavoratori della centrale, intervistati da Reuters.

Secondo la fonte, i soldati dell’esercito invasore si sono addentrati nella cosiddetta Foresta rossa, chiamata così per il colore preso dagli alberi dopo il disastro dell’aprile 1986, senza protezioni o schermi contro le radiazioni. Uno dei due dipendenti del sito ha definito questo comportamento un “suicidio”, dato che con ogni probabilità il convoglio militare ha inalato quantità non trascurabili di materiale radioattivo.

I due lavoratori ucraini sentiti da Reuters erano presenti quando il 24 febbraio i carri armati russi sono arrivati a Chernobyl, prendendo il controllo del sito. Durante l’occupazione, i dipendenti sono stati di fatto tenuti in ostaggio e hanno continuato a lavorare ininterrottamente (anche 50 ore consecutive) per mantenere in sicurezza la centrale – compreso il reattore numero 4, quello esploso nel 1986. Dopo 3 settimane, gli occupanti hanno concesso ad alcuni dipendenti di lasciare l’impianto e di essere sostituiti e l'ultima rotazione del personale tecnico che lavora sul luogo dell'incidente del 1986 ha avuto luogo una settimana fa.

Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha accusato la Russia di atti "irresponsabili" intorno alla centrale nucleare di Chernobyl occupata e ha esortato l'Onu a inviare una missione per valutare i rischi di contaminazioni radioattive. Il 25 febbraio, l’ispettorato nucleare ucraino aveva rilevato un aumento dei livelli di radiazione nell’area, ma non era stato possibile definire nei dettagli l’accaduto. Ora è chiaro che sono stati gli spostamenti dei mezzi pesanti russi ad aver sollevato nell’aria materiale radioattivo, a soli 100 chilometri da Kiev. La Foresta rossa, dove sarebbe passato il convoglio militare, è talmente contaminata da essere off-limits anche per gli stessi lavoratori della centrale.

Stando alle rivelazioni dei dipendenti, i sensori disseminati nell’area hanno segnato livelli di radiazioni oltre le soglie di sicurezza dopo il passaggio dei soldati russi. Il 27 febbraio, l’agenzia ucraina che gestisce la zona di esclusione ha dichiarato che l’ultimo dato relativo agli impianti di stoccaggio delle scorie nucleari, rilevato prima di perdere il controllo del sistema di monitoraggio, indicava una dose di radiazioni di 7 volte superiore al normale.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) avevaa detto il 25 febbraio (all’indomani dell’occupazione del sito) che i livelli di radiazioni erano aumentati ma non rappresentavano una minaccia per la popolazione delle aree circostanti. Quale sia la situazione al momento però è difficile dirlo, in quanto l’Aiea non riceve dati aggiornati dallo scorso 9 marzo.

Secondo i lavoratori intervistati, i militari non hanno utilizzato equipaggiamenti protettivi. Nemmeno gli specialisti, addestrati ad operare in presenza di radiazioni, avrebbero indossato protezioni di alcun tipo. Quando uno dei dipendenti della centrale ha chiesto ad un ufficiale russo se sapesse della catastrofe nucleare del 1986, “non ne avevano idea. Non avevano idea del tipo di impianto in cui si trovavano”, ha denunciato. L’unica informazione di cui i soldati regolari sarebbero stati in possesso era che il sito ha una “importanza critica”, ma niente di più.

Per monitorare la situazione Rafael Mariano Grossi, il direttore generale dell'Aiea, allo scopo di sostenere le autorità ucraine nel far fronte al "rischio senza precedenti" che gli impianti nucleari del Paese corrono a causa dell'offensiva militare russa. Mariano Grossi, stando a quanto riferisce lo stesso dirigente delle Nazioni Unite sul suo profilo Twitter, ha "attraversato il confine con l'Ucraina per lanciare una missione per garantire la sicurezza degli impianti nucleari del Paese. Dobbiamo agire ora per aiutare a prevenire il pericolo di un incidente nucleare". Secondo quanto comunica l'Aiea in una nota, la missione dell'agenzia prevede colloqui con alti funzionari di Kiev e ha come obiettivo "avviare un pronto supporto per la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini". L'iniziativa comprenderà "l'invio di esperti a strutture prioritarie e la spedizione di forniture vitali per la sicurezza e la protezione" degli impianti nucleari.

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