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Giovedì, 18 Aprile 2024
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L'Italia non rispetta gli impegni. Atteso per mercoledì il monito di Bruxelles

Lettera con richieste di chiarimenti e di una correzione dello 0,2% del PIL. Esclusa una procedura di infrazione, troppo delicata la situazione politica.

L'Italia non convince Bruxelles. La Commissione europea sarebbe infatti pronta ad inserire il Belpaese nel gruppo di paesi "a rischio di non conformità" con le regole del Patto di Stabilità e Crescita per il 2018. Una decisione che dovrebbe essere presa mercoledì nella riunione del gabinetto Juncker e che arriverà accompagnata dall'ennesima lettera di chiarimenti inviata a Roma, una missiva che, indicano fonti comunitarie, oltre ai lumi dovrebbe chiedere, anche, misure aggiuntive

L'ammontare della correzione che l'Italia dovrebbe realizzare è pari allo 0,2% di Pil, una cifra che permetterebbe di rispettare l'impegno assunto dal ministro dell'economia Pier Carlo Padoan di assicurare un miglioramento del saldo netto strutturale dello 0,3%. Nelle sue previsioni economiche, la Commissione ritiene che l'aggiustamento strutturale dell'Italia nel 2018 sarà dello 0,1% di Pil contro lo 0,3% stimato dal governo, da lì l'ulteriore richiesta di correzioni. 

Stando a quanto si è riuscito a sapere fino ad ora, l'Italia sarebbe l'unico paese a cui Bruxelles invierà una lettera per la situazione dei suoi conti pubblici. Secondo l'esecutivo comunitario, l'Italia non ha rispettato la regola del debito prevista dal Patto di Stabilità. Inoltre, i dati preliminari indicano una deviazione significativa per il 2017 e un rischio di deviazione per il 2018 rispetto agli obiettivi del Patto, da lì l'avvertimento di "non conformità" che pende sul capo del governo Gentiloni.

Scarso impegno del governo e futuro politico incerto

Proprio il futuro incerto del premier e del suo esecutivo e la situazione politicamente incerta dell'Italia, avrebbero spinto la Commissione a non avviare una procedura di infrazione. Di qui la decisione - che ha già trovato il consenso del collegio - di rinviare la redazione di un rapporto sul debito a maggio del 2018, quando Eurostat pubblicherà i dati consolidati sui conti 2017. Un atteggiamento di attesa che si somma, nella visione di Bruxelles, alle diverse concessioni fatte in questi anni sul fronte della flessibilità, con ultimi i casi dei migranti e del terremoto (e la conseguente possibilità di poter limitare lo sforzo strutturale del 2018 allo 0,3% di Pil contro lo 0.6% prescritto dal Patto di Stabilità). In sostanza, sempre l'opinione dell'esecutivo comunitario, la disponibilità dimostrata nei confronti di Roma non starebbe dando i suoi frutti in termini di impegno italiano. 

Sulla base delle previsioni economiche d'autunno della Commissione, lo sforzo atteso non viene realizzato con il progetto di bilancio presentato dal governo, perchè il saldo netto strutturale dell'Italia migliora solo dello 0,1% di Pil e non dello 0,3%, come richiesto. Alcuni membri della Commissione ritengono che il governo debba anche inviare un segnale ai mercati sulla determinazione dell'Italia a far scendere il debito e a mantenere i conti in ordine con una strategia di bilancio solida. Le misure aggiuntive richieste nella lettera - se confermate - potrebbero assumere la forma di una correzione della legge di bilancio durante l'approvazione in Parlamento oppure una manovra correttiva nel corso del 2018. 

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