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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Anche gli edifici di classe G potranno essere venduti e affittati: ecco il testo (vero) della direttiva Ue

Nella versione finale non ci sono riferimenti a divieti di vendita e affitto. Ma la Commissione europea chiede a tutti i Paesi di rinnovare almeno il 15%

Nessun divieto di vendere la casa o metterla in affitto. Il testo finale della proposta Ue per l’efficientamento energetico degli edifici ha scongiurato le indiscrezioni dell’ultima settimana che vedevano Bruxelles pronta a una radicale stretta sugli immobili di classe G, quelli che non garantiscono gli standard minimi di efficienza. Il testo include comunque una serie di obiettivi che contribuiranno al taglio entro il 2030 del 55 per cento delle emissioni totali di gas serra dell’Ue rispetto ai livelli del 1990. 

Gli edifici sono infatti responsabili di oltre un terzo delle emissioni di Co2 dell'Ue e del 40 per cento del consumo energetico dei ventisette Paesi membri. La proposta annunciata oggi mette in chiaro che “il 75 per cento degli edifici nell’Ue registrano scarse performance energetiche” dovute a una serie di fattori come l’isolamento inefficiente e gli impianti di riscaldamento obsoleti. Di qui la prima richiesta dell’Ue agli Stati membri, ossia azzerare, a partire dal 2027, gli incentivi pubblici per l'acquisto di nuove caldaie alimentate a combustibili fossili (Bruxelles propone anche di vietarle del tutto). Ma le novità più importanti riguardano gli attestati di prestazione energetica.

Non è dato a sapere se il testo finale, mitigato rispetto alle bozze riportate nelle scorse settimane dai media specializzati, sia il risultato di una retromarcia o se certi provvedimenti non siano mai stati presi seriamente in esame dall’Ue. Fatto sta che la proposta di Direttiva sulla performance energetica degli edifici (abbreviata con l’acronimo inglese Epbd) non include alcun divieto di vendita o di affitto di un immobile di classe G. Bruxelles ha invece optato per un approccio più ‘soft’, stabilendo comunque degli obiettivi da raggiungere entro i prossimi anni.

Per quanto riguarda il punto più caldo per l'Italia, dove il 40% degli immobili pubblici e privati sono classificati con la classe G, la Commissione propone una serie di target per le ristrutturazioni, senza, ribadiamo, imporre alcuno stop a vendite o affitti. Tale stop permane solo per gli immobili sprovvisti di certificazione energetica. Bruxelles, semmai, propone agli Stati membri di rinnovare almeno il 15% del patrimonio edilizio che presenta una classe G portandolo almeno al grado F: tale target andrà raggiunto entro il primo gennaio 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il primio gennaio del 2030 per gli edifici residenziali. La Commissione sottolinea come questa misura abbia "il duplice obiettivo di massimizzare il potenziale di decarbonizzazione" del patrimonio immobiliare e "di alleviare la povertà energetica", dato che case meno efficienti dal punto di vista energetico comportano bollette più alte per chi ci vive. Un discorso che vale soprattutto per le famiglie a basso reddito, che spesso vivono in affitto. 

Bruxelles propone inoltre dei target anche per quegli Stati che presentano un patrimonio immobiliare più efficiente rispetto a Italia (ma anche a Germania e Belgio): in questi Paesi, è il caso per esempio dell'Olanda, gli edifici non residenziali di classe F dovranno passare alla classe E entro il primo gennaio 2030, mentre quelli residenziali dovranno farlo entro il primo gennaio 2030.

In linea gerenale, la Commissione propon che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero, ossia "devono consumare poca energia, essere alimentati il ​​più possibile da fonti rinnovabili, non emettere emissioni da combustibili fossili" e indicare nei certificati di prestazione energetica "il loro potenziale contributo al riscaldamento globale sulla base delle emissioni dell'intero ciclo di vita" . Gli attestati di prestazione energetica forniscono informazioni pubblicamente disponibili sul consumo di energia e sono guide importanti per le decisioni di investimento, acquisto e noleggio. Con le proposte odierne gli Attestati di Prestazione Energetica risulteranno più chiari e conterranno informazioni migliorate.

A prescindere dalle novità che riguardano gli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico, la Commissione mira anche ad ammodernare l’intero sistema delle certificazioni per includere le emissioni di Co2 nel sistema di classificazione. Tale metodo, si precisa nel testo, andrà applicato da tutti i Paesi Ue entro il 2025.

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