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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il caro bollette porta bene ai giganti Ue del gas: 4 miliardi di profitti solo nei primi sei mesi del 2021

È quanto afferma la ong Global Witness che ha monitorato il volume d’affari di 26 aziende del settore che fanno parte del gruppo ENTSO-G. Tra loro c’è anche l’italiana Snam

La crisi energetica porta bene alle compagnie europee di gas. È quanto emerge da uno studio diffuso dall’ong Global Witness, che ha preso in esame i bilanci di 26 aziende del settore dei combustibili fossili. Nei primi sei mesi del 2021, mentre le tariffe energetiche iniziavano la lunga corsa al rialzo che ha portato all’attuale caro bollette, le aziende dell'influente gruppo ENTSO-G, che comprende anche l’italiana Snam, hanno accumulato almeno quattro miliardi di euro di profitti. 

L’incremento del volume d’affari, secondo Jonathan Noronha-Gant, rappresentante di Global Witness, è stato possibile “perché queste aziende trasferiscono massicci aumenti del prezzo del gas alle persone più vulnerabili” in un momento in cui “molti europei sono costretti a scegliere tra riscaldarsi o mangiare”. Una situazione che “lascia l’amaro in bocca”. 

Le aziende prese in considerazione nello studio fanno parte della Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas (ENTSO-G), una potente lobby che ha visto aumentare, assieme ai suoi profitti, la sua influenza nell’Ue in un momento fondamentale dei negoziati sulla scelta delle fonti energetiche che la Commissione europea potrebbe decidere di sovvenzionare nella transizione dalle fonti fossili a quelle sostenibili. 

La tedesca Wintershall - specializzata nei settori del petrolio e del gas - ha guadagnato 243 milioni di euro nel primo semestre dell’anno, con un aumento del 245 per cento rispetto all'anno precedente, fanno notare gli attivisti di Global Witness. Va però ricordato che la pandemia aveva fatto crollare i costi energetici a causa del calo dei consumi dovuto alle misure di distanziamento sociale e alla drastica riduzione della mobilità. 

“È scioccante - ha aggiunto l’esponente di Global Witness - che aziende come Wintershall abbiano celebrato l'impennata dei prezzi del gas in Europa come un modo per realizzare profitti”. “È ancora più discutibile che molto probabilmente manterranno la sorprendente influenza che hanno sulla politica energetica dell’Ue” proprio “mentre continuano i negoziati sul ruolo futuro di ENTSO-G”. “L’Ue - è la richiesta dell’ong - valuti se si possa fare affidamento per le proprie scelte energetiche su un gruppo di società con interessi privati, che realizzano grandi profitti da un combustibile che emette carbonio”. 

Tra le scelte di rilievo sulle quali gli attivisti richiamano l’attenzione ci sono i cosiddetti ‘priority projects’ della Commissione europea, le opere che Bruxelles finanzia e incoraggia perché ritenute di interesse comune. Tra queste rientrano vari progetti come oleodotti e gasdotti. Global Witness ha scoperto che quasi il 90 per cento di tutto il denaro che l’Ue ha stanziato per progetti che riguardano il gas è andato in iniziative sostenute da società che fanno parte di ENTSO-G. Studi precedentemente condotti dall’organizzazione hanno anche evidenziato come 440 milioni di euro di fondi Ue siano stati spesi in progetti sul gas che sono falliti o rischiano di non essere mai terminati.

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