Caos aeroporti, la Germania cerca 7mila lavoratori stranieri per garantire i voli in estate
Luthansa fa mea culpa: sbagliati i tagli durante la pandemia. E ora Berlino corre ai ripari per colmare le carenze di personale negli scali
Lunghe code ai controlli e al ritiro bagagli. Oltre 2mila voli già cancellati per luglio e agosto dalla compagnia di bandiera Lufthansa. Un caos che rischia di costare caro alle vacanze non solo dei tedeschi, ma anche di molti europei, vista la centralità degli hub aeroportuali del Paese per diverse rotte turistiche dell'Ue. Sullo sfondo, la grave carenza di personale che colpisce il personale di terra. E così la Germania torna a cercare i "gastarbeiter", i lavoratori stranieri. Il governo di Berlino ha annunciato che accelererà i permessi di lavoro e i visti per diverse migliaia di lavoratori aeroportuali stranieri, principalmente dalla Turchia.
Uno studio recente dell'Istituto economico tedesco (Iw) ha rilevato che negli aeroporti tedeschi mancavano 7.200 dipendenti di terra e assistenti di volo. Si tratta per lo più di posti lasciati vuoti da ex dipendenti durante la pandemia, i quali hanno poi trovato lavoro in altri settori, per esempio nelle compagnie ferroviarie o nella vendita al dettaglio online. Il risultato è che il numero di persone che lavorano nei servizi aeroportuali è diminuito del 15% tra il 2018-19 e il 2020-21.
Con la ripartenza del turismo e dei viaggi di lavoro, le compagnie hanno cercato di colmare le carenze ricorrendo alle agenzie interinali, ma senza successo. "Da tempo cerchiamo personale dall'estero, ma il mercato è estremamente stretto", ha detto StefanSchulte, amministratore delegato del più grande operatore aeroportuale tedesco, Fraport. Da qui la mossa del governo, simile a quella varata proprio durante la pandemia per favorire l'arrivo di stagionali nel settore dell'agricoltura.
Il ministro del lavoro, Hubertus Heil, ha dichiarato che il suo governo intende "consentire l'ingresso urgente di personale dall'estero per occupazioni temporanee in Germania", ma ha assicurato che verrà evitata "ogni forma di dumping sociale e di sfruttamento”. Inoltre, ha aggiunto che i datori dovranno garantire paghe in linea con quelle previste dalla contrattazione collettiva di settore, e fornire ai lavoratori un alloggio.
Un portavoce del ministero dell'Interno ha affermato che i lavoratori stranieri temporanei non saranno assunti per lavorare nei controlli di sicurezza degli aeroporti, che richiedono tempi di formazione più lunghi e livelli più elevati di nulla osta di sicurezza, ma ruoli meno qualificati come la gestione dei bagagli. Secondo fonti citate dal quotidiano Bild, l'obiettivo è di assumere almeno 3mila lavoratori stagionali per coprire i mesi estivi, soprattutto dalla Turchia. Per i controllli di sicurezza, invece, il piano è di aumentare la disponibilità di poliziotti di frontiera.
L'urgenza del provvedimento è sotto gli occhi di tutti. Durante l'ultimo fine settimana, i passeggeri degli aeroporti di Dusseldorf e Colonia hanno riportato ancora una volta lunghe code ai cancelli di sicurezza, mentre all'aeroporto di Amburgo lo smistamento dei bagagli è andato in tilt. Sotto accusa è finita anche Lufthansa, che si è dovuto scusare pubblicamente: l'amministratore delegato della compagnia di bandiera tedesca, Carsten Spohr, ha ammesso che è stato un errore aver tagliato i costi durante la pandemia per cercare di salvare l'azienda.
Il ministro Heil, che fa parte dei socialdemocratici, ha tirato le orecchie alle imprese del settore, e ha precisato che l'intervento del governo è solo una misura temporanea per alleviare la pressione sui vacanzieri: "Non è una soluzione a lungo termine. Spetta alle aziende assicurarsi di essere datori di lavoro attraenti, con condizioni e salari decenti", ha affermato.